ANAS, i nove arresti per corruzione a Catania

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-30

L’accusa di corruzione per i lavori di rifacimento delle strade all’ANAS, nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione del verde lungo le stesse arterie

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Nove persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Catania con l’accusa di corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’Anas Spa (Area Compartimentale di Catania), nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione del verde lungo le stesse arterie.

ANAS, nove arresti per corruzione a Catania

I provvedimenti di oggi riguardano la terza misura restrittiva adottata dall’Autorità Giudiziaria, nell’ambito dell’Operazione ‘Buche d’Oro’, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania che aveva già portato all’emissione di 9 misure cautelari e al controllo di appalti per milioni di euro. Alle ore 10.30, presso la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, alla presenza del Procuratore, Carmelo Zuccaro, si terrà una conferenza stampa nel corso della quale saranno illustrati tutti i particolari della nuova operazione.

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In questa fase gli investigatori delle fiamme gialle hanno scoperto che le mazzette ruotavano anche attorno alla sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde lungo le medesime arterie stradali. Nelle due fasi precedenti delle indagini scattate il 20 settembre e il 18 ottobre sono state emesse nove misure restrittive relative al controllo di appalti per milioni di euro. A settembre erano finiti in manette Riccardo Carmelo Contino e Giuseppe Panzica: Giuseppe Romano, che ha confessato, è finito agli arresti domiciliari.

Riccardo Carmelo Contino, 51 anni, è il capo centro manutenzione D dell’Anas, dell’Area tecnica compartimentale di Catania, competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle Statali 114 Orientale Sicula (da Km. 54,400 a Km. 154,550), la Statale 114dir, A18dir (diramazione San Gregorio-Catania), del (Raccordo Autostradale di Catania, dell’Autostrada Catania-Siracusa, della Statale 194 Ragusana, della Statale 193 di Augusta. Contino ha anche ricoperto l’incarico di direttore dei lavori relativamente ai “lavori di risanamento della sovrastruttura stradale dal Km. 108+750 al Km. 122+00.

Giuseppe Panzica di 48 anni, è il capo del Nucleo B del Centro di manutenzione D dell’Area tecnica Compartimentale dell’Anas Catania, competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria della Statale 114 Orientale Sicula (da Km. 130,00 a Km. 154,550), dell’Autostrada Catania-Siracusa della Statale , SS 193 di Augusta. Panzica ha ricoperto l’incarico di collaboratore nella direzione dei lavori relativamente ai “lavori di risanamento della sovrastruttura stradale sulla Statale 114 Orientale Sicula da Km. 130,00 al Km. 154,66”.

L’ingegnere Giuseppe Romano, 48 anni, responsabile manutenzione programmata dell’Area tecnica compartimentale di Anas a Catania e Responsabile unico del procedimento dei lavori finiti al centro dell’inchiesta ha reso un’ampia confessione raccontando la rete corruttiva nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’Anas e numerosi imprenditori.

Il 20 settembre, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria avevano sorpreso un imprenditore mentre consegnava una mazzetta da diecimila euro a due funzionari, all’interno degli uffici dell’Anas, i soldi erano anche per il loro dirigente. Dopo essere finiti in manette, hanno subito confessato. A casa di un funzionario c’erano 40mila euro in contanti avvolti nella carta stagnola, nascosti nel guardaroba griffato. Così è emersa l’ultima Tangentopoli di Catania attorno alle strade statali della Sicilia Orientale. Dagli sviluppi della prima trance dell’inchiesta ne è scaturita una seconda il 18 ottobre e ancora manette per imprenditori e funzionari corrotti. Era stato appurato dalle indagini che tra Messina e Siracusa, le buche lungo le strade statali valevano oro, l’oro delle mazzette attorno ai cantieri truffa: i lavori di manutenzione straordinaria venivano pagati con cifre a tanti zeri, ma non venivano mai eseguiti fino in fondo.

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