“I razzisti sono ovunque, ma siamo nel 2022, non nel 1940”, dice Amin, lo steward insultato all’Olimpico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-24

Amin Jebali, il 22enne vittima di insulti razzisti mentre faceva lo steward durante una partita della Lazio: “Ho deciso di denunciare non solo per me, ma per tutti”

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“Sei venuto col gommone”, “Ti rimandiamo a casa tua”, e altri insulti a sfondo razzista: Amin Jebali, lo steward 22enne bersagliato dalla curva della Lazio durante la partita contro il Verona, ha deciso di denunciare il sedicente tifoso biancoazzurro che lo ha filmato con lo smartphone mentre dava sfogo a tutta la sua xenofobia. “È successo principalmente quando sono passati i giocatori della Lazio a fine partita per salutare i tifosi, alzo gli occhi verso i distinti e questo qua mi inizia a insultare. Io mi sono detto “ma ce l’ha con me?”, stavo lì cercando di capire e vedo che mi fa con la mano “vieni qua”, e mi inizia a sputare”, ha raccontato la vittima a Radio Capital.

 

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“I razzisti sono ovunque, ma siamo nel 2022, non nel 1940”, dice Amin, lo steward insultato all’Olimpico

“Io ho cercato di stare tranquillo, di non guardarlo – ha aggiunto Amin – ma dopo un po’ non ce la facevo più e ho reagito a quel modo. Mi hanno chiesto se volessi fare una denuncia, sono andato alla polizia di stato, ho fatto una relazione e andrò a fare una denuncia. C’è nome e cognome della persona che ha condiviso e questa cosa la renderò nota alle forze dell’ordine. Allo stadio ci sono le telecamere che riprendono tutti in entrata e in uscita, e anche dentro lo stadio”. Nessuno dei calciatori né dei dirigenti gli ha espresso vicinanza. “Mia madre si è dispiaciuta per il fatto che esistano ancora queste situazioni nel 2020. Capita anche a lei. Li trovi in tutti i posti i razzisti, non è una cosa che capita solo allo stadio”. “Non è la prima volta che mi capitano questi episodi di razzismo – ha aggiunto parlando con Fanpage – non dovrebbe esserlo, ma purtroppo se sei nero o vieni da un altro paese è normale. Ho deciso di denunciare non solo per me, ma per tutti. Non bisogna far passare nulla, invece di andare avanti sembra di retrocedere. Siamo nel 2022, non nel 1940”.

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