L’alpinista Nirmal Purja: “Io irresponsabile con sneakers e pantaloncini sul Monte Rosa? So ciò che faccio”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-21

“Uno sprovveduto” “un irresponsabile”, queste le critiche dei più per quell’outfit decisamente poco consono a una scalata. Ecco la replica dell’alpinista

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Un polverone di polemiche ha travolto ieri l’alpinista himalayano Nirmal Purja, noto come “Nimsdai”, dopo la diffusione delle foto della sua scalata del Monte Rosa (4.554 metri di altezza) portata a termine in sneakers e pantaloncini. “Uno sprovveduto” “un irresponsabile”, queste le critiche dei più per quell’outfit decisamente poco consono a una scalata. Sui social molti, a dir la verità, neanche l’avevano riconosciuto e sono proprio questi ultimi ad aver fatto partire le critiche maggiori, giudicandolo erroneamente come “inesperto”. “Chi invece mi ha riconosciuto durante l’escursione mi ha detto ‘wow sei Nirmal sei un vero eroe'”, ha sottolineato l’alpinista dei record parlando a Repubblica, dove ha risposto a tutte le critiche che gli sono state mosse.

L’alpinista Nirmal Purja risponde alle polemiche: “So quello che faccio, per me 4.500 m non sono difficili”

L’alpinista Nirmal Purja ha confessato di non essersi reso conto dell’ondata di polemiche che aveva scatenato con quegli scatti. “Non mi importa delle polemiche perché so quello che faccio – ha detto l’alpinista – quel che ho raggiunto nessuno lo lo aveva fatto prima di me. Le persone pensano che che sei in sicurezza solo se sali con ramponi e scarponi. Loro sono saliti e scesi in sicurezza? Assolutamente sì. Per me non è così difficile, anche mia nonna può farlo. Al mattino mi sono svegliato in in perfette condizioni, per me 4.500 metri non sono difficili”.

Insomma, anche con quell’abbigliamento quasi da città, per Nirmal Purja la scalata del Monte Rosa rimaneva un gioco da ragazzi, “una piccola gita con il team della Red Bull per condividere delle stories con il team”, l’ha definita. D’altronde, con 32 spedizioni su montagne da oltre 8000 metri (raccontate pure in un documentario Netflix), di esperienza Purja ne ha davvero da vendere. L’alpinista himalayano ha concluso: “Ormai le mie dita dei piedi sono come ramponi. In realtà ho abbastanza esperienza per correre su e giù per la montagna con le scarpe da trail running. In più indosso il miglior modello di calzatura prodotto dal mio sponsor”.

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