Alpini e Bersaglieri italiani al fianco delle truppe Nato in Ucraina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-14

Le tensioni e la possibile escalation portata avanti dalla Russia sta portando tantissimi Paesi europei a fornire i propri militari nel Sud-Est del Vecchio Continente

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Il guanto di sfida è stato sferrato nel corso delle ultime settimane e la possibilità che tutto ciò si trasformi in un conflitto bellico sono elevate. Nonostante le smentite di rito, infatti, sembra imminente un attacco da parte della Russia che ha già schierato i suoi militari al confine – avviando anche esercitazioni nel Mar Nero – con l’Ucraina. Nelle ultime ore si sono intensificati i contatti tra le varie diplomazie europee, mentre gli Stati Uniti – così come molti altri Paesi – hanno invitato tutti i loro connazionali ad abbandonare Kiev e dintorni. Perché le pedine sono state già messe sulla scacchiera.

Ucraina, l’Italia invierà mille tra alpini e bersaglieri con la Nato

L’Ucraina ha una posizione strategica per la Russia, sia geografica e politica. Non è mai entrata a far parte della Nato e rappresenta la classica regione “cuscinetto” che divide il Paese guidato da Vladimir Putin con le porte del Vecchio Continente. E proprio l’Organizzazione dell’Atlantico del Nord è il quarto attore protagonista di questa contesa che potrebbe portare a un conflitto bellico. Per questo motivo, come riporta oggi Tommaso Ciriaco sul quotidiano La Repubblica, l’Italia ha messo a disposizione della Nato mille militari da schierare lungo il confine Sud-Orientale dell’Ucraina.

Si tratta di truppe già impegnate fino all’agosto 2021 in Afghanistan e ritirate la scorsa estate in seguito al disimpegno dagli Usa. L’altro “bacino” è quello dei militari attualmente presenti nella missione in Kosovo. Ancora più nel dettaglio: si tratta, come detto, della fanteria e dei reparti meccanizzati. Alpini e bersaglieri, in buona parte, che saranno impiegati in attività di addestramento.

Addestramento per un possibile intervento ed esercitazioni rivolte proprio alla preparazione della difesa del confine Sud-Orientale del Paese. Si tratta, ovviamente, di una mossa preliminare per piazzare le proprie pedine sulla scacchiera della crisi che potrebbe deflagrare in guerra. Se le tensioni non dovessero esplodere nelle prossime ore, nelle giornate tra il 16 e il 17 febbraio ci sarà un incontro ministeriale a Bruxelles tra tutti i rappresentanti dei dicasteri dei Paesi Nato. Per l’Italia ci sarà il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Naturalmente, l’eventuale partecipazione dell’Italia a questa missione di deterrenza (che ha come obiettivo quello di scongiurare un conflitto) dovrà passare prima per il voto della Camera dei deputati e del Senato.

(FOTO IPP/TOMMASO BALESTRA)

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