Alex Zanardi: la foto dell’incidente usata per la perizia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-08

«A cavallo della striscia di mezzeria»: la foto utilizzata per la perizia sull’incidente di Alex Zanardi cerca di spiegare la dinamica e le responsabilità

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L’incidente di Alex Zanardi sarebbe stato causato dalla perdita di controllo della handbike guidata dall’ex pilota di Formula 1. Sarebbe questo il risultato di due perizie, quella del professor Dario Vangi, consulente del procuratore capo Salvatore Vitello e del pubblico ministero Serena Menicucci, e quella del professore Mattia Strangi, perito di parte dell’autista dell’autocarro, Marco Ciacci, 44 anni, trasportatore, residente a Castelnuovo Berardenga (Si), al momento indagato per lesioni colpose. Il tir guidato da Ciacci, hanno evidenziato le due consulenze tecniche di Vangi e Strangi, viaggiava ad una velocità di 38 km all’ora, mentre il velocipede con a bordo Zanardi, che non ha evidenziato guasti meccanici, correva a 50 km all’ora, comunque sotto al limite di velocità massima consentita in quel tratto stradale. Nella dinamica dell’incidente descritta dal professore Mattia Strangi, professore di ricostruzione degli incidenti stradali all’Università di Bologna, Zanardi quando vide il camion proveniente in direzione opposta avrebbe tentato di girare verso destra per allontanarsi dalla parte centrale della carreggiata ma il suo veicolo sarebbe andato in sovrasterzo, cioè avrebbe avuto un principio di testa coda che avrebbe determinato il ribaltamento del mezzo. Zanardi così cadde, finendo nella corsia opposta e battendo la testa contro il cerchione anteriore sinistro dell’autotreno. Ma la famiglia di Zanardi, assistita dall’avvocato Carlo Covi, ritiene invece l’esatto contrario, ossia che il filmato agli atti dimostri senza ombra di dubbio come sia stato il camion ad aver invaso la corsia di Alex. Spiega Repubblica:

alex zanardi perizia incidente
segnato con 1 c’è l’handbike, 2 è il camion, 3 è la linea di mezzeria e 4 un ciclista testimone dell’incidente

«A cavallo della striscia di mezzeria». C’è da scommettere che su queste sei parole, scritte dal consulente della procura di Siena nella relazione sull’incidente di Alex Zanardi (ricoverato dal 24 luglio al San Raffaele di Milano) e riferite alla posizione delle ruote del camion, si giocherà tutta la partita delle responsabilità. C’è anche una foto nel suo report, tratta dal filmato agli atti dell’inchiesta, che spiega bene perché sarà una questione di centimetri. E di scontri tra legali, con osservazioni e controsservazioni. Chi ha sbagliato quel 19 giugno scorso lungo la discesa di Pienza? Marco Ciacci, che guidava l’enorme Iveco con rimorchio «occupando tutta la corsia»? Oppure è Alex che, sbagliando manovra, si è spaventato e ha perso il controllo della handbike finendo nell’altra corsia perché «a differenza degli altri ciclisti che lo seguivano — ancora le parole del consulente Dario Vangi — nell’impostare la curva partiva da una posizione molto al centro della strada»?

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