Politica

Ciro Maschio: il deputato di Fratelli d’Italia che ha preso 104 multe

neXtQuotidiano 08/10/2020

Ciro Maschio, deputato di Fratelli d’Italia e presidente del consiglio comunale di Verona ha accumulato con il comune un debito di 16mila euro: a tanto ammonta il totale delle 104 multe che Maschio ha collezionato in 18 mesi

article-post

Ciro Maschio, deputato di Fratelli d’Italia e presidente del consiglio comunale di Verona ha accumulato con il comune un debito di 16mila euro: a tanto ammonta il totale delle 104 multe che Maschio ha collezionato in 18 mesi. Le multe sono state pagate anche perché, come spiega il Corriere, «non può ricoprire la carica di consigliere comunale chi abbia un debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi del Comune stesso». Insomma un bel guaio per il deputato che si è risolto estinguendo il debito:

Multe che lui ha ammucchiato, arrivando ad essere debitore verso il Comune di Verona di una cifra che supera i 16 mila euro. «Sono contravvenzioni che ho saldato. E per le quali io stesso ho chiesto il “conto” alla polizia locale». «Collezione» di multe che il deputato ha messo insieme da «recidivo». Perché a parte qualche divieto di sosta, i verbali sono quasi tutti riferibili alla stessa infrazione: essere passato in auto in una strada del centro storico di Verona, corso Sant’Anastasia, che fa parte dell’area pedonale urbana.

 

ciro maschio 104 multe deputato fratelli d'italia 1

 

Talmente offlimits da non poter essere percorsa neanche da chi, come l’onorevole Maschio, ha un permesso di transito nella zona a traffico limitato in cui quella strada è inserita. E qui sta l’inghippo, spiega lui. «Perché non sapevo che fosse stato modificato il transito su quel corso. Quando ho ricevuto i verbali li ho messi da parte perché sulla legittimità avevo dei dubbi. C’erano alcuni equivoci, ma non mi sono opposto per non incorrere nell’incompatibilità per lite pendente con l’amministrazione. Quindi ho deciso di pagare e amen».

Lui si difende spiegando di non avere mai usato l’auto di servizio ma solo quella di sua proprietà, esponendosi perciò al rischio di sanzioni.

Leggi anche: COVID-19: la stretta per evitare il Lockdown 2

Potrebbe interessarti anche