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“Buon soggiorno in Iran”: Alessia Piperno travolta dall’odio social dopo la notizia dell’arresto

Asia Buconi 03/10/2022

Una valanga di commenti all’insegna di quello sgradevole, ma purtroppo tipico, odio social si sta abbattendo sulla 30enne romana Alessia Piperno, arrestata dalla Polizia in Iran

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Una valanga di commenti all’insegna di quello sgradevole, ma purtroppo tipico, odio social si sta abbattendo sulla 30enne romana Alessia Piperno, arrestata dalla Polizia in Iran. La travel blogger, la cui vicenda è al momento oggetto di accertamenti da parte del Ministero degli Esteri, è finita nel mirino degli haters, che hanno speso al suo indirizzo parole intrise di ignoranza e maschilismo, specie contro la decisione della giovane di viaggiare da sola in un Paese come l’Iran, considerato “non sicuro” per le donne.

Su Facebook, Instagram e Twitter si possono rintracciare considerazioni agghiaccianti (vista la situazione di pericolo in cui si trova la giovane) come “che paghi lei e i suoi familiari per tutte le spese che lo Stato italiano dovrà sostenere, basta” e ancora “prima parte per zone estremamente pericolose poi piange, quanto siete ridicole”, fino agli eloquentissimi “buon soggiorno in Iran”, “non si va in certi Paesi”, “da certi posti si sta alla larga” e “che incosciente”. Ma, per fortuna, accanto a chi punta il dito c’è pure chi sta esprimendo tanta solidarietà ad Alessia Piperno e alla sua famiglia, con l’auspicio che la ragazza venga liberata al più presto.

Alessia Piperno, le parole del padre della 30enne romana arrestata in Iran

Visto quel che sta accadendo da settimane in Iran, il pensiero va immediatamente alle proteste dopo l’uccisione di Mahsa Amini e di Hadis Najafi. Il Ministero degli Esteri italiani, dopo la segnalazione da parte dei genitori della ragazza, ha avviato le proprie indagini. Il padre di Alessia Piperno, su Facebook, ha lanciato un appello a tutti:

“Questa ragazza è Alessia Piperno, ed è mia figlia. È una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni Paese che ha visitato. Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto. Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo…. E noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice ‘vi prego, aiutatemi’. Non sono un postatore di foto e non uso quasi mai social ma oggi non ho potuto farne a meno. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie”

 

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