Il figlio di Travaglio non farà più il trailer di Popolo Sovrano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-12

Sortino: “Non lo conosco, ma c’è anche la possibilità che sia bravissimo e proveremo, magari più in là, ad ospitarlo in trasmissione. Non è detto che il figlio di Travaglio debba per forza avere le idee di suo padre”

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L’agenzia di stampa AGI scrive che Alessandro Travaglio, il figlio di Marco Travaglio che di mestiere fa il rapper, non farà il trailer del programma di Alessandro Sortino Popolo Sovrano: anche se era stato contattato – come ha scritto Repubblica qualche giorno fa – alla fine non è stato invece coinvolto né nella sigla né nel promo del programma. Sortino ha chiarito però di stare “dalla parte del figlio di Travaglio, la vera vittima di questa storia”.

Il figlio di Travaglio non farà più il trailer di Popolo Sovrano

La sigla di ‘Popolo Sovrano’ sarà “un’infrastruttura rock, introdotta da un battito di mani come quello di We will rock you dei Queen”, ha spiegato Sortino. L’ideatore del programma nato dallo sdoppiamento di Nemo (l’altra metà sarà affidata a Enrico Lucci) ha raccontato di non conoscere Travis e di essere caduto dalle nuvole quando una settimana fa i giornalisti gli hanno telefonato a Bari mentre era impegnato in un reportage sulle banche, per sapere dell’ipotetico ingaggio. “Non lo conosco, ma c’è anche la possibilità che sia bravissimo e proveremo, magari più in là, ad ospitarlo in trasmissione. Non è detto che il figlio di Travaglio debba per forza avere le idee di suo padre”.

D’altro canto nel’articolo a firma di Goffredo De’ Marchis su Repubblica si ricordava che le scelte sul trailer erano di competenza della direzione di Rai2.

A Trava, 23 anni, abbastanza conosciuto nel mondo del rap, è stato chiesto infatti di scrivere un testo originale. Adatto a una trasmissione televisiva ma nelle sue corde. Poi verrà girato il trailer. Il rapper non dovrebbe comparire prestando solo la sua voce e la sua musica. Trava da anni cerca di separare la sua carriera da quella del direttore del Fatto. «Non faccio il giornalista, faccio musica. Non c’entriamo niente uno con l’altro».

In tv è apparso con il padre in una puntata di “Scherzi a parte” su Canale 5 e ha partecipato a “Italia’s Got Talent” su Sky (guadagnandosi anche un buon numero di visualizzazioni Youtube: 2milioni e 200 mila). Anche lì si sono sprecate le domande sulla sua parentela.

Sortino ha quindi raccontato la genesi del programma e il suo rapporto con il direttore di Raidue Carlo Freccero: “Mi ha telefonato spiegandomi che Lucci avrebbe realizzato un programma consono al suo talento e che da me si aspettava un programma consono alla realtà. Io, che ho ideato il format di ‘Nemo’, mi sono così inventato ‘Popolo Sovrano’. Sono uno startupper, dovunque vado invento programmi”. Di Freccero, grande assente della conferenza stampa odierna, Sortino dice che lavorare con lui e’ uno degli aspetti che del programma che più gli piace: “Ho lavorato con Enrico Mentana, con Davide Parenti, ma Freccero mi mancava”. Lo definisce “geniale, uno che non obbedisce a nessuno e a cui chi ipotizza una trasmissione sovranista fa sicuramente un torto”. L’approccio televisivo di Freccero secondo Sortino ha aiutato a spazzare via ogni “visione fighetta” da ‘Popolo Sovrano’. “Ci ha chiesto di realizzare una tv popolare”.

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