Alessandro Di Battista lascia il Movimento 5 Stelle dopo il voto su Rousseau

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-11

L’ex deputato ha lasciato il suo partito. L’annuncio è arrivato su Facebook, subito dopo il voto su Rousseau che ha sancito il via libera della base grillina al governo Draghi. “Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perché in questo momento il Movimento non parla a nome mio”

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Alessandro Di Battista lascia i 5 Stelle. La bomba è stata sganciata dallo stesso ormai ex pentastellato nel corso di una diretta Facebook immediatamente dopo il voto su Rousseau che ha sancito il via libera del Movimento 5 Stelle al governo Draghi.

“La mia coscienza politica non ce la fa più – ha spiegato – Da diverso tempo non sono in accordo con alcune scelte del M5S, è più che legittimo. Non posso far altro che farmi da parte. Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perché in questo momento il Movimento non parla a nome mio”.

E ancora:

“Ho grandissimo rispetto per la decisione degli iscritti. Reputo gli attivisti e coloro che votano persone raziocinanti, persone perbene che non si lasciano influenzare. Il sì ha vinto col 60%, quindi zero polemiche. Allo stesso tempo però dico che le decisioni si devono rispettare quando si possono accettare. Anche in questo caso io le accetto ma non riesco a digerirle. La mia coscienza politica non ce la fa”.

Di Battista è poi entrato nel dettaglio di una scelta certamente dolorosa ma non esattamente inattesa, alla luce delle dichiarazioni e degli articoli delle ultime settimane, dove ha preso una posizione netta e senz’appello contro qualsiasi ipotesi di alleanza, in particolare con un partito.

“Questa scelta politica di sedersi con determinati personaggi, in particolare con partiti come Forza Italia” è il ragionamento di Di Battista affidato ai suoi follower – con un governo nato essenzialmente per sistematizzare il M5S e buttare giù un presidente perbene come Conte… questa cosa non riesco proprio a superarla. D’ora in poi – ha concluso l’ex deputato M5S – non posso far altro che parlare a nome mio e farmi da parte. Se poi un domani la mia strada dovesse incrociarsi di nuovo con quella del M5S, vedremo: dipenderà esclusivamente da idee politiche, atteggiamenti e prese di posizione”.

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