Politica

Gli elogi a Giorgia Meloni dell’ideologo di Putin Aleksandr Dugin

Massimiliano Cassano 03/05/2022

In un’intervista all’AdnKronos, l’ideologo di Putin Aleksandr Dugin punta su Giorgia Meloni: “In futuro il suo ruolo, se seguirà rigorosamente gli ideali e i valori che proclama, sarà, secondo me, molto significativo”

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“Ho un buon presentimento sulla Meloni. Per quanto riguarda il partito Fratelli d’Italia, penso che sia stata la più critica nei confronti delle misure anti-Covid e la più lontana dalle politiche fallimentari del globalista e liberale Draghi”: in un’ intervista all’AdnKronos, Aleksandr Dugin, filosofo e ideologo russo, vicino alle posizioni del sovranismo, tesse le lodi della leader dell’opposizione. “Ma non c’è un ruolo per lei o per chiunque altro in questa crisi – dice con riferimento alla guerra in Ucraina – perché è al di là del suo potere e anche del potere dell’Italia intera. È al di là del potere dell’Ue. Perché la Russia è sovrana e l’Ue no. Ma in futuro il ruolo della Meloni, se seguirà rigorosamente gli ideali e i valori che proclama, sarà, secondo me, molto significativo”.

Gli elogi a Giorgia Meloni dell’ideologo di Putin Aleksandr Dugin

“Quando l’Italia – prevede l’ideologo russo – con la Meloni o chiunque altro diventerà sovrana, allora e solo allora le cose cominceranno ad andare. Ma i russi amano l’Italia e gli italiani e non sono arrabbiati per le sanzioni. Capiamo molto bene che siete sotto l’occupazione globalista atlantista. Che Dio vi dia la vera libertà. Gli italiani sono un popolo grande e bello. Io credo in loro”. La simpatia di Dugin per il nostro Paese deriva dal fatto che lo ha sempre considerato “amico e molto vicino alla Russia”.

La nostalgia per il governo giallo-verde

Questo almeno fino al 2019. “Ma dopo la fine del governo gialloverde – ha aggiunto – il potere in Italia, ahimè, è finito nelle mani dei liberali globalisti, che sono totalmente dipendenti dalle politiche dei democratici Biden e Soros a Washington”. Per l’ultra-nazionalista vicino al Cremlino “non ci sono poteri sovrani in Europa in grado di perseguire una qualsiasi politica nazionale o europea propria. L’Italia, quando Salvini era un populista di destra e i Cinque stelle populisti di sinistra, e quando potevano accordarsi tra di loro, aveva una possibilità storica. Oggi si sente la mancanza. Non credo sarà così per sempre, ma per un po'”.

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