“Alchimie col favore delle tenebre”, la teoria del complotto di Giorgia Meloni sulle decisioni di Mattarella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-21

La leader di Fratelli d’Italia alimenta sospetti (al momento infondati, visto che al Quirinale sono già pronti i decreti per lo scioglimento delle Camere) dopo la fine del governo Draghi

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Giorgia Meloni dice che il tempo e la storia le hanno dato ragione (anche se la legislatura è arrivata al termine solo a pochi mesi dalla scadenza naturale). Sostiene di esser pronta a governare (“ho le mie idee su come vada governata questa nazione. Si vota fra due mesi, il centrodestra è pronto”), dopo anni passati nella comoda posizione di opposizione a qualsiasi tipo di esecutivo transitato da Palazzo Chigi. Ma ha un timore – che dovrebbe essere scongiurato già questa mattina – che alimenta una teoria del complotto priva di riscontri: le alchimie del Quirinale con il favore delle tenebre.

Meloni e il complotto delle “alchimie con il favore delle tenebre” del Quirinale

Dopo esser uscita da Montecitorio, dove aveva seguito lo svolgimento della votazione di fiducia (mancata, per via dell’uscita dall’Aula del Senato di Forza Italia e Lega, oltre all’astensione del MoVimento 5 Stelle) nei confronti di Mario Draghi, Giorgia Meloni ha annunciato di essere pronta a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. Ma poi, ecco la teoria del complotto, con la frase riportata da La Stampa e La Repubblica:

“Non vorrei che col favore delle tenebre qualcuno si inventi qualche alchimia. Mi aspettavo le dimissioni di Draghi già stasera”.

Il Presidente del Consiglio, invece, non è salito al Colle ieri sera. Lo farà oggi, perché il dado è stato tratto da quanto accaduto ieri sera al Senato. E, come spiega il quotidiano La Stampa, non ci sarà nessuna alchimia con il favore delle tenebre: Sergio Mattarella, infatti, ha già pronto il doppio decreto che porterà allo scioglimento del Senato e della Camera, proclamando la fine di questa legislatura e il ritorno al voto (anticipato), probabilmente tra l’ultima domenica di settembre e la prima di ottobre. E non ci dovrebbero essere neanche le consultazioni, visti gli accadimenti dell’ultima settimana.

E dopo essere uscita da Montecitorio, Giorgia Meloni – che nel frattempo aveva inviato messaggi di giubilo a Matteo Salvini per quanto accaduto al Senato – si è recata in piazza Vittorio (a Roma) dove era in corso la festa del suo partito. E lì ha parlato di Mario Draghi:

“Arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. La differenza tra le democrazie e i regimi totalitari è che in democrazia il modo per valutare se i cittadini ti chiedono di governare è il voto”.

Poi un vaticinio che ricorda, molto da vicino, quella frase pronunciata da Piero Fassino su Beppe Grillo:

“Se Draghi vuole verificare il consenso degli italiani si candidi alle elezioni”.

E poi sappiamo tutti come è andata a finire.

(foto IPP/Matteo Rossetti)

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