Alberto Gerli, il membro “criticato” del Cts, ha rifiutato l’incarico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-18

Nei mesi scorsi aveva criticato i lockdown e aveva parlato di cifre e numeri che son sempre risultati sbagliati.

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Alberto Gerli, l’ingegnere la cui nomina tra i 12 del nuovo Comitato tecnico scientifico (Cts) ha fatto discutere tutta la giornata, ha deciso di rinunciare all’incarico:

A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all’indomani della mia nomina a componente del Comitato Tecnico Scientifico, ho ritenuto opportuno rinunciare al mio incarico così da evitare al Cts e alle istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese.

Gerli e i dati inesatti

Quello che si son chiesto in molti era come mai un imprenditore che aveva postato alcuni video su YouTube sostenendo delle tesi (molto spesso) sbagliate, potesse entrare a far parte del Cts. Infatti, come dice lui stesso nel primo dei suoi contenuti sul social, era il 20 marzo quando gli si è accesa una lampadina e ha iniziato a a pensare di dover elaborare dei grafici che dessero risposte illuminanti su come trattare l’epidemia di covid. Tutte previsioni – a oggi – errate. Lui dice però di aver ideato un modello di matematica predittiva in grado di prevedere l’evoluzione dell’epidemia:

Ringrazio la Presidenza del Consiglio per la nomina, di cui mi ritengo onorato, e grazie alla quale avrei potuto dare il mio contributo al servizio del Paese. Rimango convinto della bontà dei dati che ho contribuito a sviluppare e del fatto che possano costituire un utile elemento di analisi nella gestione della pandemia. Per tale ragione, continuerò con ancora più energia a lavorare e ad aggiornare i modelli, con l’aiuto degli scienziati con cui ho collaborato sin dai primissimi giorni della pandemia in Italia.

Il problema è che – ripetiamo – le previsioni si sono dimostrate sbagliate. Motivo per il quale la domanda è sorta spontanea: come mai è lì? Si è parlato di lui come di uomo della Lega. C’è da dire però che lui non si è mai schierato apertamente a favore di Matteo Salvini &co. E anzi: nel suo blog Riflessionitotali, solo pochi anni fa ha criticato il populismo e chi non favorisce l’incontro tra culture diverse. E: era favorevole al famoso referendum voluto da Matteo Renzi nel 2016.

Alberto Gerli e la rinuncia al Cts

Quello che sembra, al contrario, è che sia stato la Lega a volerlo lì. Perché “aperturista” e (fin troppo) ottimista. Nei suoi video, a tratti molto trash, lascia sempre trasparire una sorta di tranquillità con cui dice le cose. Come a dire: vedete? Questi sono i numeri (non sempre veri), basta fare così e faremo tutto per bene, sarà “facile”. Era l’uomo che diceva che l’ennesimo lockdown non sarebbe servito, che ha criticato più volte le chiusure delle zone rosse e arancioni. E allora: ecco perché piace alla Lega. Tra i 12, meglio avere uno così – per loro – che non averlo.

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