Alan Kurdi e Alex di Mediterranea: le due navi delle ONG a Lampedusa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-06

La nave della ONG tedesca Sea Eye ha 65 naufraghi a bordi, 41 sono ancora sulla Alex di Mediterranea. E continua il rimpallo delle responsabilità tra Italia e Malta

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Alan Kurdi“, la nave della ong tedesca Sea Eye, si trova al largo di Lampedusa, appena fuori dalle acque italiane. A bordo 65 migranti soccorsi ieri. “Non siamo intimiditi da un ministro dell’Interno”, aveva detto ieri sera la ong in riferimento al divieto di ingresso imposto. A circa 12 miglia da Lampedusa si trova la “Alex” di Mediterranea Saving Humans con 41 persone dopo i 13 fatti sbarcare ieri.

Alan Kurdi e Alex di Mediterranea: le due navi delle ONG a Lampedusa

Ieri avevamo lasciato la Alex con l’accordo tra governo maltese e italiano: i 54 sarebbero sbarcati a Malta e l’Italia in cambio si sarebbe presa altri 55 profughi. Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, da bordo della Alex, ha però spiegato che per loro è impossibile arrivare a Malta: la ong ha spiegato che la nave Alex “ha accettato La Valletta come porto sicuro da ieri notte, pur nella consapevolezza dell’assurdità di non permettere lo sbarco nel porto sicuro più vicino di Lampedusa”. Sono state però chieste “delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso”, che è il massimo di portata della barca, e “di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi”, perché “da italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza”.

ong mediterranea alex salvini lampedusa - 6
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L’organizzazione umanitaria ha replicato quindi all’accusa del Viminale di cercare impunità: “Cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Abbiamo persino rispettato il divieto di non entrare in acque italiane, nonostante un giudice abbia appena chiarito – ha sottolineato Mediterranea – che il decreto sicurezza bis non si applichi alle navi che hanno effettuato un soccorso”. Mediterranea definisce “trappole” iniziative come “un assurdo scambio di ostaggi (Italia prende 50 migranti da Malta in cambio di quelli che abbiamo a bordo) con un’operazione crudele e anche economicamente ingiustificabile. Lo avremmo fatto comunque, andare a Malta, per la sicurezza delle persone a bordo che alle 22 di sera restano senza cibo, dopo quello portato stamattina. Per tutti noi le condizioni igienico sanitarie sono ormai al collasso e non ci è stato nemmeno fatto un carico di acqua dolce come richiesto”. “Restiamo in attesa di risposta dalle autorità italiane, perché fino ad ora (fatta eccezione per comunicati stampa che mentono spudoratamente) restiamo senza alcuna risposta formale alle nostre richieste. La situazione a bordo di Nave Alex non sarà gestibile ancora a lungo”.

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