Al Corriere arriva il primo stato di crisi dell’era Cairo

Il quotidiano MF annuncia che al Corriere arriva il primo stato di crisi dell’era Cairo. La proprietà vuole far ricorso ai prepensionamenti usando i contributi stanziati dal governo:

Al momento Rcs punterebbe a un taglio del 13-14% della redazione del Corsera: 50 giornalisti sui 350-360 in organico, dopo le ultime quattro assunzioni dei giorni scorsi (in totale sono una trentina dal 2017). Il gruppo ha motivato la decisione di far ricorso ai prepensionamenti per il calo dei ricavi del quotidiano più venduto in edicola e a maggior diffusione nazionale: nel 2019 sia gli introiti da copie sia quelle pubblicitarie sono diminuite, seppure in misura inferiore alla media del mercato.

Mentre, in chiave prospettica, l’azienda si aspetta una ulteriore flessione del giro d’affari del Corriere. La redazione ha chiesto garanzie sulla successiva regolarizzazione dei precari e sugli investimenti per il digitale.

Anche perché da lunedì prossimo partirà la nuova organizzazione del quotidiano diretto da Luciano Fontana che punterà al rafforzamento dell’edizione digitale per aumentare il numero di abbonati online. L’ intervento sul personale della testata di via Solferino (il piano di prepensionamenti riguarderà anche la Gazzetta dello Sporte la divisione Periodici) arriva dopo anni di tagli ai costi strutturali di Rcs che dopo il ritorno in utile, nel 2018 è tornata a distribuire, dopo 10 anni, il dividendo: 31 milioni in totale.

E sarà proprio la cedola, probabilmente confermata con l’approvazione del bilancio 2019, una delle poste che i giornalisti metteranno sul tavolo della trattativa, assieme alla richiesta di incentivi all’esodo, ancora tutti da valutare. L’obiettivo è di chiudere la trattativa con 30-35 prepensionamenti.

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