Attualità
“Aiutateci, i talebani stanno arrivando nelle nostre case” | VIDEO
neXtQuotidiano 18/08/2021
Le grida di dolore di un gruppo di ragazze afgane dai cancelli dell’aeroporto di Kabul. Si chiede aiuto ai militari americani
Un grido di dolore, mentre sono accalcate fuori dai cancelli dell’aeroporto di Kabul. Una richiesta di aiuto a quei soldati americani che stanno lasciando Kabul dopo il ritorno dei talebani e, con loro, il ritorno della sottomissione delle donne. Ogni giorno dall’Afghanistan arrivano appelli che rimbalzano in tutto il mondo, come quello lanciato da questa ragazza disperata.
Help us Taliban are coming our homes. ? pic.twitter.com/U1CBqdcaBE
— Aftab Baloch (@aftabnaseer6) August 18, 2021
Afghanistan, il grido delle ragazze ai militari americani: “Aiutateci, i talebani stanno arrivando nelle nostre case”
“Aiutateci, i talebani stanno arrivando a casa. I talebani stanno arrivando a casa”, urla la giovane tra la ressa e le lacrime. Perché mentre a Kabul alcune donne coraggiose si sono riunite in piazza per protestare, la situazione in tutto il Paese racconta già di violenze nei confronti dei cittadini e, in particolare, delle donne. Nonostante le “promesse”, infatti, sono già moltissimi gli episodi di crudeltà nel nome fallace della “religione” e della legge coranica interpretata a uso e consumo personale.
Ed è per questo che l’appello di quella giovane riecheggia sui social e non solo. Lì, a poca distanza dalla pista dell’aeroporto di Kabul, si sta scatenando il caos assoluto. In migliaia, tra donne e uomini, stanno cercando in tutti i modi di lasciare l’Afghanistan per fuggire alle violenze e alle persecuzioni. La stessa Clarissa Ward, inviata della CNN nella capitale afgana, ha raccontato di scene di pura follia che hanno visto come bersaglio i cittadini afgani.
.@clarissaward on the scene just outside Kabul airport: “I’ve covered all sorts of crazy situations. This was mayhem. This was nuts. This was impossible for an ordinary civilian, even if they had their paperwork…There’s no coherent system for processing people.” pic.twitter.com/hbg82Md4ZZ
— Natasha Bertrand (@NatashaBertrand) August 18, 2021
La giornalista è stata anche testimone di una violenza perpetrata nei confronti del suo operatore video, colpito con il calcio di una pistola mentre – telecamera alla mano – stava cercando di riprendere quel caos e quella violazione dei diritti nei confronti di chi è nato in Afghanistan.