Aggressione No-Vax a Tommasi, Sandro Ruotolo porta il caso in Senato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-27

Pronta un’interrogazione alla ministra dell’Interno Lamorgese firmata dal senatore napoletano insieme ad altri 13 colleghi per chiedere di identificare e punire i responsabili

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Un’interrogazione alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese per chiedere che vengano identificati e puniti gli aggressori del giornalista di Fanpage Saverio Tommasi, vittima, sabato scorso, di un vero e proprio agguato, durato ore, in occasione della manifestazione No-vax contro il Green Pass a Firenze. A promuoverla è il senatore Sandro Ruotolo, sostenuto da diverse importanti firme di vari schieramenti, il cui elenco va da De Petris a Errani, passando per Grasso, Buccarella, Laforgia, Cerno, Cirinnà, Fedeli, Mirabelli, Parrini, Pittella, Valente e Verducci.

La scelta del destinatario è ricaduta sul ministero degli Interni in quanto tutore e responsabile dell’ordine pubblico durante le manifestazioni organizzate. Nel testo dell’interrogazione si legge che “in occasione della manifestazione dei ‘No Green pass’, mentre svolgeva il suo lavoro, (Tommasi, ndr) è stato oggetto di ripetute aggressioni, insulti e minacce; il cronista era intento a documentare con un servizio video giornalistico pubblicato online dalla testata Fanpage.it, le fasi e le ragioni della protesta di piazza contro l’introduzione del Green pass, il provvedimento varato dal Governo per contenere la pandemia”.

“Nel video” proseguono gli interroganti, “si vede chiaramente il giornalista più volte accerchiato e colpito alle spalle da più persone. Oltre alle aggressioni, Tommasi è stato spintonato ed ha evitato con prontezza il danneggiamento della sua telecamera. A più riprese è stato pesantemente minacciato e intimidito. Dalle immagini si vede addirittura una mamma incitare il figlioletto a gridare contro il cronista, come poi è accaduto, l’insulto: ‘scemo’, ‘scemo’; il cronista Tommasi di fronte alla pressione belligerante dei manifestanti ha più volte tentato di calmare gli animi spiegando che il suo lavoro è quello di documentare i fatti, riportando ciò che accade e null’altro. Solo l’intervento di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine in abiti borghesi ha interrotto il ‘tiro al bersaglio’ ed ha evitato il peggio, ‘prendendo di peso’ il cronista e portandolo lontano dall’evento”.

Al di là del caso Tommasi, l’interrogazione nasce anche per accendere un faro su una piaga che tocca da vicino l’informazione e l’esercizio della democrazia nel nostro Paese. “Gli operatori dell’informazione vengono insultati, minacciati di morte solo per l’esercizio della loro professione e difendere l’articolo 21 della nostra Costituzione” proseguono Ruotolo e colleghi. “L’Osservatorio dei cronisti minacciati del Viminale ha rilevato un incremento dell’11 per cento delle intimidazioni rispetto al 2020 con un aumento significativo delle minacce che riguardano contesti socio/politici”.

Infine la richiesta alla ministra Lamorgese, a cui i senatori chiedono “se è a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare affinché vengano identificati e puniti gli aggressori del giornalista Saverio Tommasi”. E, soprattutto, “quali iniziative intenda adottare per la salvaguardia del diritto all’informazione e il diritto ad essere informati, nonché il diritto di cronaca, a protezione di coloro che grazie al proprio lavoro di inchiesta offrono un servizio pubblico ai cittadini”.

Insomma, il caso Tommasi non finisce qui.

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