Politica

Adriano Meloni: l'assessore di Raggi che dice no al voto salva-Tredicine

neXtQuotidiano 06/11/2016

«Dico no al M5S sul camion bar: niente sconto ai Tredicine. Non mi interessano le motivazioni politiche. Faremo applicare la legge»

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Più chiaro di così è difficile. Durante i voti salva-bancarellari impegnati del Consiglio Comunale per mozioni e provvedimenti che a poco o nulla sarebbero comunque serviti, l’assessore al Commercio Adriano Meloni, che già aveva detto no a una nuova festa in Piazza Navona, pubblicava uno status su Facebook contro il “commercio abusivo”, dando l’impressione di parlare a suocera affinché nuora intendesse. Oggi Meloni rilascia un’intervista al Messaggero in cui toglie ogni dubbio sul suo contrasto con la maggioranza M5S nel consiglio comunale. L’intervista è di Camilla Mozzetti:

Quella andata in scena in aula Giulio Cesare è stata solo una pantomima?
«Le ripeto, anch’io credo che i piccoli imprenditori debbano essere difesi, non ho ancora approfondito il testo della mozione, ma io sono del parere che le leggi, siano esse nazionali o comunitarie, non solo vanno lette ma vanno recepite e applicate».
Tradotto?
«Non escludo che mi troverò costretto a rifiutare elegantemente l’invito perorato nella mozione…».
Questa “diversità di vedute” tra lei e la maggioranza nasconde una frattura in seno a M5S?
(Silenzio)

adriano meloni tredicine

Non ha nulla da dire in proposito? Eppure avrà avuto modo di notare che quella mozione è stata rinominata mozione “pro-Tredicine”.
«Per me Tredicine può far rima con quattordicine o quindicine: non mi interessa questo.Ma finora nella Capitale il sistema dell’assegnazione delle licenze è stato abbastanza stravagante».
Ci faccia degli esempi
«Intanto accerteremo che i titoli non vengano concessi a dei prestanome, poi regoleremo in maniera corretta le postazioni a rotazione. Nei controlli dei giorni scorsi ad esempio ho notato che un ambulante che doveva essere in via Tiburtina sostava da 4 anni in viale Regina Elena. Non è possibile. Inoltre, è assurdo che esista un monopolio per il commercio su area pubblica. Se riscontreremo quest’anomalia, dal momento che stiamo cercando anche di capire a chi sono state assegnate le licenze in passato, stia certa,nel futuro finirà».
Ma, in sostanza, in materia di Bolkestein cosa ha fatto e cosa pensa di fare?
«Nella giunta di fine ottobre è passata la memoria che ho preparato per applicare la direttiva europea nei tempi utili. La Regione Lazio ci ha concesso una proroga al 28 febbraio per la redazione dei bandi che non riusciremo a chiudere entro dicembre come invece avremmo voluto».
Assessore, la maggioranza, capeggiata dal presidente della commissione Commercio Andrea Coia,sostiene che i tempi per applicare la Bolkestein non ci sono.
«Non è vero. È chiaro che il lavoro è molto complesso e richiederà uno sforzo di risorse aggiuntivo ma io sto lavorando con oltre 200 persone al dipartimento. La linea è tracciata. Inoltre, se non procederemo entro luglio 2017 all’applicazione della Bolkestein tutti gli ambulanti risulterebbero abusivi, proprio perché il prossimo anno scadranno tutte le licenze. Le dobbiamo rinnovare,punto. Di abusivismo Roma è già ampiamente satura».

Leggi sull’argomento: La sceneggiata del M5S sulle bancarelle

 

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