Adriano Meloni: la condanna del tribunale del lavoro all'assessore al lavoro

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-04-06

Meloni aveva inquadrato la dipendente con un contratto a progetto mentre le spettava un contratto a tempo indeterminato. Il tribunale in primo grado dà ragione alla donna

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Stefano Parola su Repubblica Roma oggi racconta una storia che riguarda l’assessore al lavoro e al turismo del Comune Adriano Meloni.  Si tratta di una condanna civile in primo grado inflitta alla Sunrise Travel, la società di cui è amministratore dal 2008.

La vicenda inizia nel 2010, quando Martina, torinese con ottime competenze linguistiche, comincia a lavorare per la Sunrise Travel. È un’azienda che fa da tramite tra le agenzie di viaggio e i grandi siti di prenotazione. Il suo contratto è di collaborazione a progetto e viene rinnovato per quattro volte. Lei può lavorare quasi sempre da casa (pur con determinati orari da seguire) e le viene affidato un pacchetto clienti piuttosto corposo.
Il problema nasce quando Martina va in maternità e chiede l’indennità alla gestione separata dell’Inps: «Mi aspettavo di ricevere l’80 per cento dello stipendio, invece mi arrivava molto meno. Ho scoperto che accadeva perché mi venivano versati meno contributi del dovuto», racconta.

adriano meloni virginia raggi
Insomma, Meloni aveva inquadrato la dipendente con un contratto a progetto mentre le spettava un contratto a tempo indeterminato secondo la sentenza di primo grado del tribunale:

Sembra solo un errore formale, invece lo stesso fenomeno si verifica pure durante la sua seconda maternità. «Nel 2014 ho iniziato a fare pressione per farmi versare almeno tutti i contributi. Invece a gennaio 2015, prima di rientrare al lavoro, sono stata allontanata con un sms in cui mi veniva detto che avevamo perso il mio cliente principale». A questo punto Martina, senza più un lavoro, porta la questione in tribunale e fa causa alla Sunrise.
Siccome non si riesce a trovare un accordo tra le parti, si fa il processo e si va a sentenza. Il giudice Fabrizio Scarzella emette il suo verdetto l’11 febbraio 2016 e dichiara «la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno tra le parti dal 23 giugno 2010 al 17 gennaio 2015». Insomma, Martina avrebbe dovuto essere assunta a tempo indeterminato e non soltanto con quel “cocopro” che porta la firma proprio di Adriano Meloni, che della Sunrise Travel è amministratore, rappresentante legale e socio al 50 per cento.

Leggi sull’argomento: Adriano Meloni: l’assessore di Raggi che dice no al voto salva-Tredicine

 

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