Attualità

Adriano Lauro: promosso il poliziotto che lanciava sassi ai manifestanti a Genova

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-27

Nominato questore a Pesaro, in piazza Alimonda accusava i manifestanti di aver ucciso Giuliani. E nel processo del 2005 ammise…

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Dopo il caso di Gilberto Caldarozzi, condannato per la Diaz arrivato ai vertici dell’Antimafia grazie a una nomina del ministro Marco Minniti, Repubblica solleva oggi in un articolo a firma di Matteo Pucciarelli quello di Adriano Lauro, che è stato nominato il 6 dicembre scorso questore di Pesaro. Lauro è il poliziotto che a Piazza Alimonda venne immortalato dalle telecamere mentre urlava a un manifestante, riferendosi a Carlo Giuliani a terra, “lo hai ammazzato tu, sei stato tu con le pietre, pezzo di m….”. Naturalmente non era vero. Ma la fine della storia, stranamente meno pubblicizzata, venne però scritta durante il processo ai black block nel 2005, dove Lauro andò a testimoniare:

Prende la parola l’ avvocato Emanuele Tambuscio: «Nella fase di fronteggiamento in via Caffa – chiede al teste Lauro – lei ha visto qualcuno dei suoi uomini lanciare sassi contro i manifestanti?» «No – è la risposta del funzionario di polizia – perlomeno io non ne ho visti» . A quel punto l’ avvocato Tambuscio chiede la visione di un filmato. è stato girato nella zona di via Caffa, un reparto di agenti controlla a distanza dei manifestanti.
Ad un certo punto si vede chiaramente un uomo in divisa con il casco blu lanciare una pietra. «Vede l’ agente?», chiede Tambuscio. Lauro risponde positivamente. Subito dopo l’ avvocato chiede se lo conosce. E Lauro è costretto a rispondere di nuovo affermativamente: «Sì sono io» . Tambuscio comunica che ha finito e nell’aula scende un silenzio imbarazzato che dura circa un minuto.


Ciò nonostante il 54enne Lauro, protagonista anche a San Nicola nel 2015 negli scontri con Casapound, oggi grazie al ministro dell’Interno Marco Minniti va a fare il questore a Pesaro. All’epoca dei processi ai poliziotti di Genova i vertici della polizia e del ministero dell’Interno dissero che  servivano a restituire credibilità alle istituzioni. Evidentemente le promozioni successive servono a non farci credere troppo.
Foto copertina da Popoff

Leggi sull’argomento: Gilberto Caldarozzi: il condannato per la Diaz ai vertici dell’Antimafia

 

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