Fact checking
Acate: quando Movimento 5 Stelle si manda a casa da solo
Giovanni Drogo 16/09/2015
I pentastellati del comune di Acate festeggiano la caduta del Sindaco ma al momento non è stato nemmeno sciolto il consiglio comunale. E c’è una sorpresona…
Game Over, scriveva su Facebook il 14 settembre la consigliera pentastellata dell’Assemblea Regionale Siciliana Vanessa Ferreri condividendo un post del Movimento 5 Stelle di Acate, in provincia di Ragusa. A quanto pare quei bravi ragazzi del M5S sono riusciti a mandarne a casaaaaaaa un altro ed è tempo di festeggiare, perché la prossima amministrazione comunale di Acate dovrà essere a 5 Stelle. Per forza.
COSA È SUCCESSO AD ACATE
Acate è un comune siciliano di poco più di diecimila abitanti, governato dal 2013 dal Sindaco Franco Raffo eletto con la lista civica “Uniamo Acate”. A quanto pare però, al di là della vittoria elettorale in questi due anni Raffo non è riuscito a unire gli acatesi e nemmeno la sua stessa maggioranza. Ma la frattura più grande è quella che si è consumata qualche sera fa tra Raffo e i consiglieri del partito di Beppe Grillo. Nel corso della seduta del 14 settembre convocata dal Commissario Vincenzo Raitano, durante la quale si sarebbe dovuto approvare il bilancio consuntivo, i consiglieri della lista del Sindaco si sono astenuti, quelli di Forza Italia (due su quattro i presenti) hanno votato a favore mentre quelli del M5S (tre su cinque i presenti) hanno votato contro. Secondo i grillini la mancata approvazione del bilancio comunale comporterebbe la decadenza del Consiglio e dello stesso Sindaco. Si dovrebbe così tornare a votare:
Una buona notizia per i cittadini acatesi:
Franco Raffo se ne torna a casa!
Sì è appena concluso il consiglio comunale convocato dal commissario per l’approvazione del bilancio consuntivo ma grazie ai voti contrari del M5S Acate il documento viene bocciato, determinando così lo scioglimento anticipato dell’intero consiglio comunale.
In parole povere: si torna alle urne!
Acate merita di più: un sindaco a 5 stelle!
LA DOCCIA FREDDA
In realtà le cose non sono così semplici, come hanno fatto prontamente notare alcuni commentatori sulla pagina Facebook della Ferreri e su quella dei pentastellati acatesi. A quanto pare infatti la decadenza del consiglio per mancata approvazione del bilancio non comporta la conseguente (e auspicata dai grillini) decadenza del Sindaco. Votando contro, è la tesi espressa anche sui giornali locali, i grillini avrebbero mandato a casa solo se stessi. Come recita il comma 2 dell’articolo 27 dello statuto comunale uno dei motivi che causano lo scioglimento del consiglio comunale è la mancata approvazione del bilancio:
2) per mancata approvazione del bilancio entro il termine massimo di trenta giorni dalla convocazione della seduta fissata dal commissario, nominato, dall’Assessore regionale agli enti locali, per la predisposizione dello schema di bilancio e per la convocazione del consiglio
Ed è, naturalmente, quello che prevede anche il TUEL, il Testo Unico degli Enti Locali. Ma quello che forse i grillini ignoravano è che l’eventuale scioglimento del Consiglio comunale non comporta la decadenza di Sindaco e Giunta, che rimangono così saldamente in carica (anche se affiancate da un Commissario straordinario). C’è da dire però che, se di “suicidio politico” si è trattato, non si può fare a meno di rilevare l’astensione dei consiglieri di maggioranza che ha spianato la strada alla “vittoria” dei consiglieri del Movimento.
CHI VA A CASA ORA?
Per il momento nessuno, il Consiglio ha infatti trenta giorni di tempo per tentare di approvare nuovamente il bilancio consuntivo. Se entro il 13 ottobre non verrà approvato allora si avrà la decadenza dell’interno Consiglio e arriverà un nuovo Commissario che avrà il compito di sostituirlo. Sarà solo allora che inizierà la procedura di scioglimento del Consiglio Comunale. Non è quindi vero come trionfalmente annunciato che il consiglio comunale è già stato sciolto. Decadrà in ogni caso il Consiglio ma non il Sindaco e la sua Giunta che rimarranno invece in carica. A questo punto resta da capire solo una cosa: il Sindaco rimarrà in carica fino alla scadenza naturale del mandato, con un Commissario straordinario a fare le veci del Consiglio oppure dovranno essere convocate nuove elezioni per il rinnovo di tutta l’Amministrazione? A quanto pare la legge prevede che, dopo la nomina del Commissario Straordinario si vada a nuove elezioni, in questo caso entro la primavera. In ogni caso Raffo ha ancora tempo per tentare di ricompattare la sua maggioranza e fare approvare il bilancio, scongiurando così il peggio. Insomma per ora non è andato a casaaa nessuno.