Opinioni
La faccia tosta del senatore Stefano Esposito
Alessandro D'Amato 29/12/2015
Una delle più nette manifestazioni del fatto che siamo governati da politici dall’incredibile faccia tosta è il profilo twitter del senatore PD (Giovani Turchi) Stefano Esposito. Esposito infatti ha avuto il coraggio di scrivere questo su Twitter poco fa: Come vedete, il senatore Esposito, con un piccolo refuso, sta dicendo al commissario Tronca di licenziare […]
Una delle più nette manifestazioni del fatto che siamo governati da politici dall’incredibile faccia tosta è il profilo twitter del senatore PD (Giovani Turchi) Stefano Esposito. Esposito infatti ha avuto il coraggio di scrivere questo su Twitter poco fa:
Come vedete, il senatore Esposito, con un piccolo refuso, sta dicendo al commissario Tronca di licenziare i dirigenti ATAC perché avrebbero disatteso al suo ordine di potenziare le corse sulla linea B. Solo che c’è un piccolo dettaglio che forse il senatore dovrebbe ricordare: fino alla caduta della giunta Marino è stato Stefano Esposito a fare l’assessore ai trasporti a Roma. E cosa diceva all’epoca in cui avrebbe potuto fare davvero l’uomo forte, riguardo i disservizi sulla metro?
Non solo. Cosa proponeva Stefano Esposito a proposito dello sciopero bianco che ha paralizzato Roma quando ancora era governata da Ignazio Marino? Proponeva di “perdonare” chi aveva scioperato, in barba a tutti gli utenti che in quei giorni hanno ricevuto richiami sul lavoro per essere arrivati tardi a causa dello sciopero. Esposito aveva fatto anche i nomi dei dirigenti ATAC inadeguati, ma durante tutto il periodo del suo assessorato non si è mai mosso nella direzione di quello che oggi chiede a Tronca. E ne ha spiegato il motivo al Messaggero alla fine dell’agosto 2015: “In questa situazione finanziaria non possiamo permetterci di rivoluzionare il management”.
A chiedere la testa dei manager era stato il sindaco Marino quando, lo scorso 25 luglio, annunciando l’azzeramento del cda, aveva mandato al diggì Micheli di “mandar via anche i dirigenti responsabili dei disagi in metropolitana” che si erano registrati durante lo sciopero bianco dei macchinisti. Micheli una lista – circa 10 nomi – l’aveva buttata giù. (…) Per completare però la procedura servono i soldi per il trattamento di fine rapporto. Il licenziamento di 10 manager costerebbe infatti all’azienda di via Prenestina fino a 2 milioni di euro, secondo le stime dell’assessorato ai Trasporti, che ha preventivato almeno 200mila euro di spesa per ciascun dirigente da allontanare.
E da questo si capisce perché i politici hanno bisogno dei tecnici: per esortarli a fare quello che secondo loro non si poteva fare e per dare loro la colpa in caso qualcosa andasse storto. Certo, grazie a questi giochini Roma è un disastro. Ma questo è soltanto un dettaglio.