La risposta di Ruth Dureghello a Fini convinto che l’esercito tedesco in Italia “si comportò con correttezza”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-29

La presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello risponde a Massimo Fini che in un articolo sul Fatto Quotidiano si spingeva ad affermare che l’esercito tedesco in Italia “si comportò con correttezza”

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La presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello risponde all’articolo comparso ieri sul Fatto Quotidiano a firma Massimo Fini nel quale il giornalista e attivista lombardo si spingeva ad affermare che l’esercito tedesco in Italia “si comportò con correttezza” mettendo in secondo piano crimini di guerra come quelli perpetrati a Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto dalle SS. “Innumerevoli sono stati gli stupri dei soldati americani”, aveva aggiunto. “Io non ho aspettato Luciano Violante – dice in un altro passaggio – per affermare che i ragazzi che andarono a morire per Salò avevano pari dignità con i partigiani. Le due parti si battevano per valori diversi: per la libertà i partigiani, quelli veri, per l’onore e la lealtà i giovani fascisti. Lealtà nei confronti dell’alleato tedesco”.

La risposta di Ruth Dureghello a Fini convinto che l’esercito tedesco in Italia “si comportò con correttezza”

“È negazionismo – la posizione di Dureghello in un Tweet – affermare come fa Massimo Fini sul Fatto che in Italia le SS si comportarono con correttezza. Le deportazioni degli ebrei o le Fosse Ardeatine non sono episodi casuali, ma l’essenza dell’ideologia nazista che oggi qualcuno vuole banalizzare, difendere e promuovere”.


Emblematica la testimonianza di un utente: “Mamma Manasse oggi ha 106 anni. Sfollata a Castell’Arquato per sfuggire alla deportazione doveva cospargere i capelli di farina e camminare ingobbita per sembrare vecchia, perché le SS di passaggio violentavano in libertà. Fini può venire da noi a sentirselo raccontare”.

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