Massimo Fini sostiene che “gli occupanti in Italia non erano i tedeschi ma gli Alleati”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-28

Massimo Fini in un articolo sul Fatto Quotidiano stravolge la realtà su chi fossero gli occupanti dell’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale

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In un’articolo apparso oggi sul Fatto Quotidiano a firma Massimo Fini, il giornalista e attivista lombardo si spinge a sostenere che durante la Seconda Guerra Mondiale ad occupare l’Italia non fossero i tedeschi, ma gli Alleati. Uno stravolgimento dei fatti storici che si incanala nella linea intrapresa dal giornale di Marco Travaglio anti-interventista circa l’Ucraina e più attenta a criticare l’Occidente – in particolare gli Stati Uniti – che a biasimare la Russia per quanto accade nei territori invasi.

Massimo Fini sostiene che “gli occupanti in Italia non erano i tedeschi ma gli Alleati”

L’articolo, titolato “La pietà di Pedro, vera resistenza” parla di Pier Luigi Bellini, detto “Pedro”, comandante del gruppo di partigiani che catturò Mussolini a Dongo, e della sua reticenza a rivendicare o glorificare il gesto. Fini arriva anche a dire che l’esercito tedesco in Italia “si comportò con correttezza” mettendo in secondo piano crimini di guerra come quelli perpetrati a Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto dalle SS. “Innumerevoli sono stati gli stupri dei soldati americani”, aggiunge. “Io non ho aspettato Luciano Violante – dice in un altro passaggio – per affermare che i ragazzi che andarono a morire per Salò avevano pari dignità con i partigiani. Le due parti si battevano per valori diversi: per la libertà i partigiani, quelli veri, per l’onore e la lealtà i giovani fascisti. Lealtà nei confronti dell’alleato tedesco”. In una recente intervista a mowmag aveva definito il conflitto in Ucraina “una guerra degli Stati Uniti verso il loro eterno nemico, l’Orso Russia”, derubricando Kyiv a “un pretesto” e attribuendo in toto la colpa del mancato cessate il fuoco fino ad ora a Joe Biden. Su Orsini, che come lui firma articoli per il Fatto Quotidiano: “L’abbiamo verificato già col Covid, qualunque opinione differente dalla corrente mainstream viene demonizzata. Al contrario, ogni opinione andrebbe comunque rispettata. Questa è stata un po’ anche la mia sorte, sono sempre stato etichettato come un provocatore, in realtà argomento ogni tesi con dei dati, e chi replica differentemente dovrebbe comportarsi in egual modo”.

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