4 maggio: il secondo Esodo dal Nord

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-29

La possibilità di muoversi è data dallo stesso DPCM:  nel nuovo decreto del premier Giuseppe Conte è scritto con chiarezza – al netto del divieto di spostarsi da una regione all’altra salvo che per comprovati motivi di lavoro o di salute – «è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». E così sono scoppiate le prenotazioni su treni e aerei per il 4 maggio

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Il secondo esodo dal Nord al Sud è pronto e partirà il 4 maggio, data in cui entrerà in vigore il DPCD 26 aprile Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Per quel giorno molti cittadini hanno prenotato treni e bus in partenza da Milano per Napoli, scrive oggi il Mattino.

4 maggio: il secondo Esodo dal Nord

La possibilità di muoversi è data dallo stesso DPCM:  nel nuovo decreto del premier Giuseppe Conte è scritto con chiarezza – al netto del divieto di spostarsi da una regione all’altra salvo che per comprovati motivi di lavoro o di salute – «è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». E così scrive oggi Il Mattino, in molti si stanno organizzando per tornare al Sud:

Prova ne sia il fatto che sono davvero pochissimi i posti ancora liberi sui treni in partenza da Milano per Napoli benché – fa sapere Trenitalia – da domani saranno disponibili due Frecce in più per i collegamenti nord/sud e altrettante per quelli sud/nord. «Le nuove corse – si legge nel comunicato – sono state aggiunte in vista della riapertura, da lunedì 4 maggio, di alcune attività lavorative previste dall’ultimo decreto del governo». Nella prima fase dell’emergenza sanitaria, fra Napoli e Milano, viaggiavano infatti solo due treni al giorno in considerazione dell’esiguo numero di spostamenti.

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Da lunedì cambia la scena, il trasporto sarà leggermente rinforzato, ma chi ha intenzione di mettersi in viaggio farà bene a prenotare subito, altrimenti, almeno sulle Frecce, non sarà più possibile anche in considerazione del nuovo criterio di assegnazione dei posti a sedere che prevede un treno pieno solo a metà. Il distanziamento sociale sarà garantito nell’acquisto a scacchiera dei biglietti: i sistemi di prenotazione sono stati tarati affinché ogni viaggiatore sia seduto a debita distanza dall’altro, e non sarà assolutamente consentito cambiare posto. Niente da fare per quanto riguarda invece la compagnia ferroviaria «Italo» che ha sospeso le corse da Napoli verso le regioni del nord all’inizio dell’emergenza sanitaria e fino a data da destinarsi. Dalla direzione aziendale fanno sapere che, al momento, l’unica tratta garantita da «Italo» sarà quella Roma-Venezia.

Non c’è più un posto,a partire dal 4 maggio e peri giorni successivi, neanche sui pochi voli Alitalia, l’unica a coprire la tratta Milano – Napoli e viceversa,- basti pensare che il primo EasyJet è previsto il 18 maggio – e nemmeno a bordo dei bus che dal capoluogo lombardo partono verso le regioni del sud.

Il primo esodo Nord-Sud

All’epoca del primo ritorno di massa dal nord al sud il professor Gioacchino Angarano, dirigente del reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari  in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno spiegò che le previsioni più pessimistiche riguardo lo sbarco del Coronavirus al Sud si stavano purtroppo avverando: l’esodo dal Nord stava facendo i primi contagi: «Una grande quantità di contagiati che ha bisogno di essere assistita in ospedale. Già ora abbiamo ricoverato persone i cui figli sono tornati dal Nord nei giorni scorsi: prevedo per questo grandi o piccoli focolai che a loro volta creeranno altri focolai. L’epidemia durerà ancora. Possiamo però dire che l’isolamento sociale sta certamente rallentando la corsa dei contagi. Vedo strade deserte e gente che passeggia sui balconi pur di non stare in strada. È un segno di civiltà che avrà conseguenze positive».

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Coronavirus: i 41mila rientrati da Nord a Sud (Il Fatto Quotidiano, 12 marzo 2020)

Per fortuna però alla fine quell’esodo non causò l’esplosione dell’epidemia di Coronavirus al Sud che si paventava in quei giorni, forse a causa del rispetto delle misure di quarantena imposte dai governatori. Anzi: attualmente la circolazione del virus è infinitamente più basse nel Meridione rispetto al Settentrione. Tanto che i retroscena dei giornali oggi raccontavano di un piano di Conte per una riapertura differenziata a partire dal Sud a partire dal 18 maggio. Sempre a patto che non ci sia una recrudescenza dell’epidemia dal 4 maggio, però.

Leggi anche: Il piano di Conte per riaprire il 18 maggio in alcune regioni

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