Attualità
La storia del 17enne positivo a San Giorgio a Cremano
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-07
Ora il ragazzo si trova in quarantena domiciliare ma non ha sintomi evidenti, così come una decina di suoi coetanei che aveva frequentato negli ultimi giorni
A San Giorgio a Cremano c’è un caso di un diciassettenne positivo al Coronavirus, il più giovane in assoluto dall’inizio della pandemia. E gli amici sono finiti in isolamento mentre c’è preoccupazione per la movida.
La storia del 17enne positivo a San Giorgio a Cremano
Il diciassettenne è stato probabilmente contagiato da un parente stretto che aveva sintomi da Coronavirus SARS-COV-2 anche se il tampone per lui, fatto con qualche giorno di ritardo, aveva dato esito negativo. Ora il ragazzo si trova in quarantena domiciliare ma non ha sintomi evidenti, così come una decina di suoi coetanei che aveva frequentato negli ultimi giorni. Ma nelle ultime settimane il 17enne aveva frequentato la vita notturna locale anche a Portici e le foto di questi giorni avevano raccontato che l’osservanza delle disposizioni regionali, soprattutto riguardo l’uso della mascherina, non era stata tassativa. Spiega il Mattino:
Circostanze che, unite alla riapertura dei bar e locali serali, accrescono l’apprensione dei cittadini per la formazione di assembramenti incontrollati nell’area con la densità demografica più alta d’Italia. In linea con le previsioni degli esperti, la circolazione del Coronavirus potrebbe trovare presto terreno fertile negli adolescenti, liberi dai vincoli scolastici e desiderosi di godersi l’arrivo della bella stagione dopo mesi di reclusione forzata.
In attesa dell’immunità appare quanto mai necessaria una strategia di esami a tappeto utile all’individuazione degli asintomatici, fino a oggi lasciati liberi di circolare. E se da una parte il caldo estivo potrebbe rappresentare un prezioso alleato nella lotta alla trasmissibilità del Covid-19, dall’altro è comunque lecito attendersi che l’allungarsi delle giornate riverserà sempre più persone fuori dalle case.
La palla passa perciò alle istituzioni, chiamate a riflettere su eventuali nuove restrizioni alla movida selvaggia. Il sindaco Giorgio Zinno non ha nascosto la sua preoccupazione: «Ovviamente deve essere garantita la massima riservatezza al soggetto positivo – premette -. Continua tuttavia a permanere una forte apprensione nei confronti dei giovani che,pur comprendendo perfettamente il problema, non se ne curano». L’appello è quindi rivolto direttamente a mamme e papà: «Esorto i genitori a spiegare ancora una volta e meglio ai loro figli i possibili effetti di comportamenti sconsiderati. Una loro eventuale positività – conclude amaramente il primo cittadino – metterebbe a rischio intere famiglie e finirebbe inevitabilmente per ripercuotersi sui soggetti più deboli».