Cultura e scienze
Non bastavano le polemiche per il romanesco. Ora contro Zerocalcare c’è anche la Turchia
neXtQuotidiano 23/11/2021
Voi vi eravate accorti che nella ormai famosa scena in cui Armadillo pronuncia la battuta: “Sei cintura nera di come si schiva la vita, quinto dan”, appare dietro la porta una bandiera delle YPG curde?

Zero lo chiamerebbe un accollo. E non avrebbe tutti i torti. Perché dopo che mezza Italia si è ingarellata (ovvero accanita) nel appassionantissimo dibattito sulla parlata di Zerocalcare nella serie “Strappare lungo i bordi”, troppo strascicata per alcuni, troppo “romanesca” per altri è arrivato per l’appunto un altro accollo, questa volta fuori dai confini nazionali. Tutta colpa di una bandiera, curda.
Non bastavano le polemiche per il romanesco. Ora contro Zerocalcare c’è anche la Turchia
SU #NETFLIX BANDIERE DEL PKK
“Nella nuova serie di animazione le bandiere del #PKK e delle #YPG
Si è visto ancora una volta come le bandiere diventate un simbolo della lotta contro l’#ISIS, rappresentano la coscienza dell’umanità”grazie #zerocalcare #StrappareLungoIBordi https://t.co/U6qmBO3jvu
— UIKI ONLUS (@UIKIONLUS) November 22, 2021
Voi vi eravate accorti che nella ormai famosa scena in cui Armadillo pronuncia la battuta: “Sei cintura nera di come si schiva la vita, quinto dan”, appare dietro la porta una bandiera delle YPG? Cosa sono? Le Unità di Protezione popolare curde che hanno dato un contributo decisivo per la liberazione di Raqqa dall’Isis. E non, come ha scritto il quotidiano turco Sabah.com, la bandiera del Pkk.
“Nella scena di apertura del trailer” scive ‘Sabah’, “la bandiera del Pkk è appesa dietro la porta quando il protagonista apre e accende la luce. In un’altra scena si vede il vessillo del Pkk appeso al muro del bar”, scrive, e non con un’accezione positiva, visto che l’articolo inizia con la frase “Scandalo dopo scandalo su Netflix”.
#StrappareLungoIBordi piace a tutti tranne a #Erdogan
In #Turchia si parla di “SCANDALO PKK/YPG” per le bandiere curde nel trailer della serie di #zerocalcare
trasmessa su #netflix#Kurdistan #PKK #Rojava #YPG #YPJ pic.twitter.com/inFkUi7C0l— UIKI ONLUS (@UIKIONLUS) November 22, 2021
D’altra parte è noto l’impegno di Zerocalcare verso il popolo curdo, come testimoniato dalla graphic novel “Kobane Calling”, il racconto del suo viaggio nel 2015 al confine tra la Turchia e la Siria, a pochi chilometri dalla città assediata di Kobane. In un’intervista a Repubblica il fumettista spiegava all’epoca a proposito di Erdogan, che definiva i curdi “terroristi”: “dovremmo chiederci chi vogliamo scegliere come alleati”, ovvero “chi ha sconfitto l’Isis e sta provando a costruire un sistema di democrazia, dimostrando che anche in quel territorio ci può essere convivenza di diversi popoli, che le donne possono avere un ruolo primario nella società ed essere libere, o se il nostro alleato deve essere un regime come quello turco che incarcera decine di migliaia di oppositori politici”. Insomma niente di nuovo sotto il sole. O tanto accollo per nulla.