Zakia, l’atleta paralimpica afghana fuggita da Kabul è riuscita ad arrivare a Tokyo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-28

Zakia Khoudadadi, la prima donna afghana chiamata a partecipare alle Paralimpiadi, è arrivata nel villaggio olimpico di Tokyo dopo essere fuggita da Kabul con l’aiuto dell’Aeronautica militare australiana

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Alla fine ce l’hanno fatta ad arrivare sani e salvi al villaggio olimpico Zakia Khoudadadi e Hossain Rasouli, gli atleti paralimpici afgani che erano riusciti a lasciare Kabul su un volo dell’Aeronautica militare australiana. Sono arrivati a Tokyo nel pomeriggio – secondo quanto appreso dall’Ansa – e potranno gareggiare come sognavano fino alla presa di Kabul da parte dei talebani. Zakia, atleta del taekwondo, è la prima donna afghana chiamata a partecipare alle Paralimpiadi.

“Quel quel che è successo è una storia pazzesca, un segno di resilienza dello sport paralimpico ed è una gioia immensa”, ha commentato il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli. “Riempie di gioia anche il fatto che Zakia e Rasouli potranno gareggiare e questo anche grazie al fatto che siamo riuscito con il nostro peso nel mondo a smuovere questa situazione”.

La donna rivolse un appello alla comunità internazionale lo scorso 17 agosto e le sue parole divennero un caso planetario. La missione di salvataggio è stata coordinata da un piccolo gruppo di ex sportivi, tra cui l’ex olimpionica canadese e avvocato a Sydney Nikki Dryden, che ha raccolto i dossier degli atleti a rischio. “Apprendere che Zakia è arrivata al villaggio paralimpico è veramente una cosa bella, già questa è una grandissima vittoria. Che sia poi la prima donna afghana a partecipare nel taekwondo è un grande piacere”, è il commento del presidente della Federazione italiana taekwondo, Angelo Cito. “Si tratta di una vittoria per lo sport, olimpico e paralimpico e per tutto quello che le ragazze afghane stanno attraversando in questo momento”, ha aggiunto Cito, tra i primi a mobilitarsi per la causa dei due atleti paralimpici afghani.

Durante la cerimonia di apertura dei giochi, la bandiera dell’Afghanistan era stata sventolata da un volontario come atto di solidarietà verso i due atleti, la cui storia si è comunque conclusa nel migliore dei modi.

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