Yusupha Joof: il bracciante morto nell’incendio a San Severo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-27

Yusupha faceva il bracciante: è morto nel rogo della sua baracca a Torretta Antonacci, nel foggiano. Un incidente che si poteva evitare?

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Aveva 35 anni Yusupha Joof e veniva dal Gambia. In Italia lavorava come bracciante, ed è morto nell’incendio del suo alloggio, una baracca, che ha preso fuoco la passata notte, verso le tre. Per lui non c’è stato niente da fare.

Yusupha Joof: il bracciante morto nell’incendio a San Severo

Una baracca di legno e lamiera appena sufficiente a riparare alla bell’e meglio Yusupha e i braccianti che come lui vivono, dopo una giornata di sfiancante lavoro sotto il sole, nell’insediamenteo di Torretta Antonacci, nel foggiano. I Vigili del fuoco hanno domato le fiamme evitando che il rogo potesse raggiungere alcune bombole di gas. Ma la morte di Yusupha Joof poteva essere evitata? Le miserrime condizioni in cui viveva quanto hanno contribuito al propagarsi delle fiamme che hanno coinvolto anche un’altra baracca? Aboubakar Soumahoro, sindacalista e da sempre voce dei braccianti sfruttati, è convinto che in molti si siano girati dall’altra parte:

Stanotte Yusupha Joof, nato in Gambia, è morto tra le fiamme dell’incendio scoppiato nell’insediamento dei braccianti a Torretta Antonacci (Comune di San Severo) nelle campagne pugliesi del foggiano.
Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari.
La Lega Braccianti e tutta la comunità degli abitanti di Torretta Antonacci hanno domato le fiamme dopo aver chiamato da subito i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, le cui cause sono da chiarire. Chiediamo a nome della famiglia e di tutta la comunità la verità sulle cause di questa tragedia.
Chiedo a certi corpi dello STATO e della POLITICA, essendo stati INDIFFERENTI verso chi lotta a viso scoperto contro sfruttamento e assistenzialismo imprenditoriale sul corpo dei braccianti “NERI”, di risparmiarci lacrime di coccodrillo e dichiarazioni retoriche. Perché rappresentano l’altra faccia di questa tragedia.
Chiediamo, a nome dei familiari in contatto con la Lega Braccianti, che siano accertate le cause di questa ennesima tragedia ai danni dei braccianti dimenticati della filiera agroalimentare.
La comunità gambiana e gli abitanti dell’insediamento dei Torretta Antonacci insieme alla Lega Braccianti si faranno sentire.

Saranno ora le indagini a svelare le origini dell’incidente.

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