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Willy Monteiro urlava “non respiro più” mentre veniva ammazzato di botte

neXtQuotidiano 07/09/2020

Willy Monteiro Duarte, un ragazzo di 21 anni italiano di origini capoverdiane che abitava a Paliano, è morto a Colleferro con la testa fracassata da un calcio e ferite sul corpo. L’unica sua colpa è stata quella di aver cercato di mettere fine a una rissa, intervenendo in difesa di un suo ex compagno di classe

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Willy Monteiro Duarte, un ragazzo di 21 anni italiano di origini capoverdiane che abitava a Paliano, è morto per le botte ricevute in strada da alcuni coetanei. Willy è morto a Colleferro con la testa fracassata da un calcio e ferite sul corpo. L’unica sua colpa è stata quella di aver cercato di mettere fine a una rissa, intervenendo in difesa di un suo ex compagno di classe.

Willy Monteiro urlava “non respiro più” mentre veniva ammazzato di botte

Federica Angeli su Repubblica raccoglie la testimonianza di una donna che abita vicino al luogo in cui è avvenuta la rissa ed è stato ucciso Willy: «Non dimenticherò mai le grida di quel ragazzino. Diceva “basta, vi prego, basta, non respiro più”.

Il ragazzo, di origine capoverdiana e residente nella vicina Paliano, era uscito assieme a quattro suoi amici e aveva trascorso gran parte della serata nel locale “Due di picchi”, uno dei tanti sul corso principale di Colleferro, vicino alla piazza centrale. Attorno all’una lui e il resto degli amici hanno lasciato il pub per andare a fare un giro nel paese ma Willy ha notato che un suo ex compagno di classe era in difficoltà. Dall’altro lato della strada stava discutendo animatamente con un coetaneo che lo spingeva e «col volto si avvicinava minaccioso, come se volesse dargli una testata», dice un altro testimone. Willy non ha chiuso gli occhi di fronte a quella scena e senza pensarci su ha attraversato la strada per soccorrere l’ex compagno. Si è messo tra i due, ha allontanato l’aggressore che però ha preso il cellulare e ha avvertito il resto della sua comitiva. In tre minuti un Suv nero è arrivato sgommando, sono scesi in tre, lasciando aperti gli sportelli, e insieme al quarto che era già lì, hanno cominciato ad aggredire il ventunenne e gli altri presenti. Tutti però sono riusciti a scappare, tranne Willy. Che è finito a terra dopo calci allo sterno e al volto: «Sembravano mosse di arti marziali», spiega ancora la donna residente a pochi metri dal luogo dell’omicidio. Il pestaggio si è concluso solo quando Willy ha smesso di respirare

Mario Pincarelli di 22 anni,Francesco Belleggia di 23 e Marco e Gabriele Bianchi, rispettivamente di 24 e 26 anni sono i i nomi dei quattro ragazzi arrestati dai carabinieri della Compagnia di Colleferro. I quattro, dopo essere stati interrogati, sono finiti in manette con l’accusa di omicidio preterintenzionale in concorso. Ilaria Sacchettoni sul Corriere spiega chi sono e che tipo di vita fanno. Ad esempio Marco e Gabriele Bianchi praticano la Mixed Martial Arts, Mma:

Marco e Gabriele Bianchi, arrestati per l’omicidio (preterintenzionale) di Willy Monteiro Duarte, sono seguaci di questo sport che ha le sue regole sull’uso della forza ma che i due praticano in modo estremo, spostandosi in un’area dove l’aspetto agonistico cede il passo all’esercizio dell’odio. La foto che circola su Facebook — i due a torso nudo con una corona tatuata sul petto — dice molto. La morte di Willy, raccontano ora in questa cittadina di 22mila anime a sud di Roma, è avvenuta per mano di picchiatori di professione. Ragazzi sbandati con il culto della violenza pura. Ragazzi con precedenti per spaccio e lesioni. Nessuna spiegazione, nessuna ragione in difesa della loro condotta: dopo ore d’interrogatorio i Bianchi, alla domanda «perché?» hanno preferito il silenzio. Quello di Willy è un omicidio aggravato da futili motivi. Ed è chiaro, già così, alle prime battute dell’ inchiesta, che gli altri arrestati tenteranno di spacciarsi per gregari di una spedizione capitanata dai Bianchi. Già ieri il difensore di Francesco Belleggia, l’avvocato Vito Perugini, sottolineava come in questa vicenda vi siano diverse sfumature di responsabilità. Così Belleggia, geometra in attesa di un lavoro, ragazzo di buona famiglia della zona, tenta di alleggerire la propria posizione. C’è poi il quarto ragazzo, Mario Pincarelli, più defilato rispetto al pestaggio vero e proprio e perfino un quinto, fermato, che avrebbe fatto da autista della spedizione ai danni di Willy e che ora potrebbe dover rispondere di favoreggiamento in omicidio

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Oggi a Colleferro e Paliano è stato  proclamato il lutto cittadino. Ssulla pagina Facebook del Comune di Paliano si legge «Sconforto e disperazione.Questo è quello che prova in questo momento la nostra Città per la perdita del nostro Willy: uno splendido ragazzo che si è trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Tutta la città si stringe intorno alla famiglia e ne condivide l’immenso dolore. In segnodi lutto,sono annullati tuttigli eventi».

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