Chiesto l’ergastolo per i Fratelli Bianchi per l’omicidio di Willy Monteiro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-12

Nell’aula della corte di Assise del tribunale di Frosinone il pm Francesco Brando ricostruisce nella sua requisitoria gli eventi che hanno portato alla morte di Willy Monteiro Duarte

article-post

Ergastolo per Marco e Gabriele Bianchi, 24 anni di reclusione per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. I pm hanno riconosciuto le attenuanti generiche per Belleggia e Pincarelli, mentre hanno ritenuto insussistente l’aggravante dei motivi abietti per tutti e quattro gli imputati. Sono le richieste sollecitate dal pm Giovanni Taglialatela al presidente della Corte di Assise se Tribunale di Frosinone al termine della sua requisitoria per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. “Non ci sono elementi che possano dire che Willy si sia difeso – ha detto il magistrato – e il suo corpo, che presenta lacerazioni ovunque, è stato usato come fosse un sacco da pugilato”. La prossima settimana parleranno gli avvocati difensori degli imputati, mentre tra 15 giorni è prevista la sentenza di primo grado. “Tutto parte da un calcio violento dato con la pianta del piede a Willy che lo fa finire contro una macchina. E un calcio professionale devastante. Quando prova a rialzarsi gli si scagliano contro e non ha più la possibilità di fare niente”. Nel corso dell’ultima udienza nell’aula della corte di Assise del tribunale di Frosinone il pm Francesco Brando ricostruisce nella sua requisitoria gli eventi che hanno portato alla morte di Willy Monteiro Duarte, ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro. “Quella sera – prosegue il magistrato – alla fine della giornata lavorativa, era andato a prendersi una cosa da bere. Quando l’amico Federico Zurma è stato aggredito, lui è andato a chiedere cosa fosse successo insieme a Cenciarelli. Lo avrebbero fatto tutti e quando capiscono che la situazione si è tranquillizzata, stanno per andare via. Sono le 3.23. I fratelli Bianchi stavano arrivando, lo sapevano anche gli altri imputati. Come sapevano che la situazione si stava mettendo per il peggio”.

Il pm racconta i “50 secondi di sofferenza incredibile” prima della morte di Willy Monteiro

Determinante tra le altre la testimonianza di Vittorio Tondinelli, amico stesso dei Bianchi (poi da loro considerato “infame”), che ha riferito di aver visto Belleggia colpire la testa di Willy con un calcio “come fosse un pallone”. La mamma della giovane vittima, come sempre in aula, è visibilmente commossa mentre la requisitoria va avanti: “L’azione che parte con i fratelli Bianchi si va poi a connotare come azione unitaria. Insieme si galvanizzano e Willy non tenta nemmeno di difendersi, perché non gli viene nemmeno concessa la possibilità di farlo. Samuele Cenciarelli prova a difenderlo in modo disperato, ma viene colpito alla trachea con un calcio che lo lascia senza respiro e un pugno alla mandibola ben assestato. Quella sera sarebbe potuto morire anche lui”. “Willy è morto per l’azione sinergica di più soggetti – conclude Brando – sopraffatto dai 4 imputati che lo hanno picchiato selvaggiamente con colpi micidiali, lui con le braccia scese, dicono i testimoni, non tentava nemmeno di reagire, preso a calci e pugni mentre boccheggiava e annaspava a terra, da solo per 50 eterni secondi prima di morire”.

Potrebbe interessarti anche