Quelli che vogliono cacciare via «i negri» dalle case popolari a San Basilio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-06

Sono scesi a decine dai palazzi popolari di San Basilio per impedire che una famiglia di cittadini marocchini con tre figli piccoli prendesse possesso della casa popolare assegnata: «Qui non vogliamo negri. Tornate a casa col gommone»

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Sono scesi a decine dai palazzi popolari di San Basilio, periferia di Roma, per impedire che una famiglia di cittadini marocchini con tre figli piccoli prendesse possesso della casa popolare ATER che era stata assegnata. “Qui non vogliamo negri. Tornate a casa col gommone”, avrebbero detto alcuni abitanti. L’arrivo della polizia ha evitato il peggio. Cinque abitanti sono stati denunciati. La famiglia, con tre bimbi al seguito, impaurita ha rinunciato alla casa.

Quelli che vogliono cacciare via «i negri» dalle case popolari a San Basilio

Alcuni abitanti dei palazzi di via Filottrano, a San Basilio, sono scesi in strada, presidiando l’accesso del civico 15, per evitare che la famiglia assegnataria prendesse possesso dell’appartamento. “Non vogliamo negri né stranieri qui, ma soltanto italiani”, ripetevano i manifestanti ai caschi bianchi del Gruppo sicurezza pubblica emergenziale e gruppo Tiburtino, del Corpo di Polizia locale di Roma Capitale, coordinati dal comandante Antonio Di Maggio. Il sospetto però è che dietro la motivazione razzista possa celarsi il business delle occupazioni abusive, organizzazioni che mal digeriscono il ripristinarsi della legalità nei palazzi che considerano veri e propri feudi. Anche per questo gli agenti erano pronti a forzare il blocco imposto dai manifestanti. Situazione che non si è verificata a causa della rinuncia della famiglia a voler abitare in un quartiere apertamente dichiaratosi ostile. I manifestanti identificati dagli agenti, insieme agli organizzatori della protesta, sono ora oggetto di indagine per il deferimento, dall’Autorità giudiziaria per la violazione del decreto Mancino e denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. La famiglia “scacciata” dai razzisti era composta da padre operaio edile con 12mila euro di reddito l’anno, madre disoccupata e tre bambini di 1, 3 e 7 anni. Secondo quanto riferito, l’alloggio era stato sgomberato alcune settimane fa perché occupato abusivamente e questa mattina sarebbe dovuto essere consegnato ai legittimi assegnatari. Il quartiere di San Basilio è considerata una delle principali piazze di spaccio della capitale e le case popolari spesso vengono usate come punti di guardie dalle “vedette” che poi avvisano i pusher quando ci sono operazioni di polizia.

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