Attualità
Viviana Parisi e il cadavere di una donna ritrovato a Caronia
neXtQuotidiano 08/08/2020
Non si può al momento stabilire un collegamento certo tra il ritrovamento del corpo e la scomparsa di madre e figlio. Un’altra donna è scomparsa ieri nel messinese
Un cadavere irriconoscibile ma di sesso femminile è stato trovato a Caronia in provincia di Messina, dove si cerca da giorni la dj Viviana Parisi, scomparsa con il figlio Gioele di 4 anni. Non si può al momento stabilire un collegamento certo tra il ritrovamento del corpo e la scomparsa di madre e figlio. Un’altra donna è scomparsa ieri nel messinese: per ora se ne conoscono soltanto le iniziali (F. P.) e si sa che è nata a Castel di Lucio, comune messinese che dista 21 km da Caronia; la sparizione è stata denunciata ieri dai familiari.
Viviana Parisi e il cadavere di una donna ritrovato a Caronia
Nella zona quindi vengono cercate F.P. e Viviana Parisi scomparsa col figlio di 4 anni il 3 agosto scorso. l corpo è stato rinvenuto in una boscaglia dai cani dei vigili del fuoco. Lunedì scorso Viviana Parisi aveva avuto un lieve incidente sull’autostrada Messina-Palermo proprio all’altezza di Caronia subito dopo si era allontanata a piedi con il bambino facendo perdere le tracce. Da giorni squadre di vigili del fuoco, protezione civile, polizia e carabinieri sono impegnati nelle ricerche con l’aiuto di cani molecolari e biologici e con il sorvolo di droni e elicotteri. Inoltre si sono moltiplicati gli appelli dei familiari per chiedere alla donna di tornare a casa. La donna trovata morta a Caronia indossa un paio di pantaloncini jeans, una maglietta e un paio di scarpe bianche. Una scarpa era indossata, l’altra è stata trovata vicino al cadavere che giaceva bocconi tra gli alberi di una boscaglia non molto distante dal punto dell’autostrada A20 da cui Viviana Parisi si è allontanata.
Intervistato dalla Stampa, sull’ipotesi che Viviana abbia cambiato programma, il procuratore Angelo Cavallo spiega: “Non ci sono testimoni che ce lo confermino. E purtroppo non ci sono registrazioni video: le videocamere dell’autostrada sono tutte guaste e i caselli sono automatici. Tranne che all’inizio del viaggio: a Milazzo in macchina c’era lei con il figlio”. “Non escludiamo alcuna pista né alcuna ipotesi – continua -, dal gesto estremo all’allontanamento volontario. Il primo posto dove abbiamo cercato è stato il viadotto autostradale immediatamente successivo al punto dell’incidente, nell’ipotesi del suicidio. Non c’è niente. Ma difficile sarebbe stato già raggiungerlo. Dal punto in cui si è fermata la macchina, chiunque avrebbe avuto ben poca possibilità di muoversi. C’è un varco nel guardrail, è vero, ma poi c’è un terreno pieno di rovi, e poi ancora – parallelo all’autostrada – prima un canalone profondo due metri e poi, proseguendo, una solida rete alta un metro e mezzo che non presenta alcuno squarcio”. “Sono possibili entrambe le ipotesi”, aggiunge sulla possibilità che sia stata caricata a bordo da qualcuno che conosceva o da qualcuno che non conosceva, “come è possibile che siano morti, e non siamo ancora riusciti a ritrovarli. Ma per quanto e come li stiamo cercando, è un’ipotesi che ha l’1 per cento di probabilità. Io mi auguro che chiami, e che dica che stanno bene”.