Attualità
Virginia Raggi e la società di Gloria Rojo
neXtQuotidiano 25/04/2016
Ne parla oggi Franco Bechis su Libero. Il PD all’attacco (si fa per dire)
FRanco Bechis su Libero di oggi torna a parlare del passato di Virginia Raggi, candidata sindaca del MoVimento 5 Stelle a Roma, e in particolare del suo ruolo di presidente del consiglio di amministrazione di una società a responsabilità limitata, la Hgr di Roma,
Il curriculum di Virginia Raggi, candidato sindaco del Movimento 5 stelle a Roma (che tutti i sondaggi danno ampiamente in testa) è assai più ricco di quello che lei con modestia vuole fare apparire. C’è stata qualche polemica sui suoi inizi professionali con uno stage nello studio legale di Cesare Previti, ma come la Raggi stessa ha spiegato, raramente in un curriculum professionale si inseriscono gli stage iniziali, che non sono una vera e propria esperienza di lavoro. Qualche anno dopo però ha avuto una esperienza che raramente si tralascia di indicare, tanto più quando si è giovani e ancora in carriera. La Raggi infatti per poco più di un anno (fra l’aprile 2008 e il settembre 2009) è stata presidente del consiglio di amministrazione di una società, sia pure a responsabilità limitata. Si trattava della Hgr di Roma, nata nell’ottobre 2007 e oggi in liquidazione volontaria. Aveva 20 mila euro di capitale sociale e come oggetto «assunzione di partecipazioni». Quando la Raggi era presidente l’azionista di maggioranza (80%) nonché amministratore delegato della Hdr era una signora ben nota alle cronache dell’amministrazione del comune di Roma di quegli anni: Gloria Rojo. Bella donna,la Rojo è stata per lunghi anni l’assistente di fiducia di Franco Panzironi, braccio destro di Gianni Alemanno e fundraiser della sua fondazione politica, finito poi nei guai con Mafia Capitale.
Ma la coppia Panzironi-Rojo era già diventata famosa nelle cronache capitoline per la celebre «Parentopoli» dell’era di Alemanno. La Rojo infatti era una delle 41 assunte di quell’epoca: andò in Ama, come assistente dello stesso Panzironi e per quel motivo dovette uscire da Hgr e interrompere il sodalizio con la Raggi. In Ama la Rojo è poi restata e si è occupata di recupero crediti. Era una esperienza professionale maturata proprio nel periodo con la Raggi. Hdr infatti oltre a controllare una società che gestiva una pizzeria in viale Regina Margherita, a due passi dai Parioli, aveva partecipazioni di minoranza in una serie di società specializzate nel recupero crediti nel settore privato: da Sistemi a a una serie di srl regionali, le Creditrend Sicilia, Lombardia, Toscana, Campania ed Emilia Romagna. Facevano tutte un lavoro assai simile a quello di Equitalia. E proprio mentre Rojo e Raggi guidavano la Hdr, il fratello dell’ex assistente di Panzironi era ai vertici di Equitalia Giustizia.
L’articolo dà la possibilità ad Alessia Rotta, responsabile comunicazione PD, di unirsi anche oggi al CO.RE.T.TO. (Collettivo Renziani Troppo Tosti): “La Raggi che si era dimenticata di aver fatto praticantato nello studio Previti, sembra essersi scordata, secondo Libero, anche di aver seduto nel Cda di una società della segretaria di Panzironi, uomo vicinissimo ad Alemanno. La Raggi deve spiegare, perché ha taciuto? Insomma emerge un passato in ‘total black’ per la Raggi”, dice la Rotta. “Un passato probabilmente imbarazzante per lei, visto che lo ha taciuto- prosegue-. Male, molto male, silenzi e strane dimenticanze sono un pessimo biglietto da visita, soprattutto per chi, come lei, non perde occasione di dare lezioni e parlare di trasparenza. E ci risparmi le sue fantasiose lezioncine su chi ha votato nel passato. Il voto sara’ pure segreto ma fatti, parole ed omissioni sono molto chiari”. “Dopo amnesie su Previti, ora la Raggi spunta nel CdA di societa’ vicina ad Alemanno. Perche’ lo ha taciuto? Cos’altro nasconde? #omerta’omerta’, scrive invece Andrea Romano su Twitter.
EDIT: Virginia Raggi precisa:
Nello svolgimento del mio lavoro con lo studio Sammarco mi è stato chiesto di svolgere un ruolo tecnico e di rappresentanza per una società cliente dello studio, quale la Hgr, senza percepire alcun compenso proprio perché rientrava nel mio rapporto con lo studio legale cui facevo riferimento. Trattasi dunque di una comune prassi professionale, tant’è che sono stata presidente di garanzia per Hgr fin quando la società è rimasta cliente dello studio Sammarco. Una volta cessato il rapporto io ho lasciato l’incarico. La stessa Rojo infatti la conobbi proprio come cliente dello studio.
A chi dal Pd mi attacca in queste ore consiglio cautela. Le state provando tutte, lo capisco, vi sentite sgretolare la terra sotto ai piedi, ma noi non arretriamo di un centimetro. Anzi.