Virginia Raggi e il consiglio comunale per il no al referendum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-24

L’atto andrà in aula a due giorni dal voto: impegnerà il sindaco a «farsi promotore delle perplessità dell’assemblea capitolina»

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“Il blitz è pronto, già protocollato. E così la battaglia per il referendum sbarcherà in Campidoglio. Meglio: in Aula Giulio Cesare. Martedì, o al massimo giovedì prossimo, a due giorni dal voto sulla riforma costituzionale, il consiglio comunale della Capitale sarà chiamato a esprimersi sul no o sul sì. Già, accadrà anche questo. Grazie alla mozione depositata ieri dal capogruppo del M5S Paolo Ferrara che impegnerà la sindaca Virginia Raggi a farsi promotrice della volontà espressa dal consiglio comunale che contesterà la riforma del governo Renzi”.

Virginia Raggi e il consiglio comunale per votare no al referendum

La mozione, che rasenta l’irritualità istituzionale (rappresenta un unicum nel suo genere, almeno nella vita recente del Campidoglio), ha però qualcosa di peculiare. Racconta il Messaggero che il testo recita ad esempio: «Le riforme del sistema elettorale e del Senato andranno a ledere i diritti costituzionali dei cittadini che non potranno scegliere i loro rappresentanti in Parlamento» ed esprime il «fortissimo allarme» per la deriva autoritaria in atto, esattamente come questa presentata al consiglio di Finale Emilia. Ma il punto è proprio che l’argomento non sembra consono all’aula del Campidoglio, e su questo puntano le critiche del Partito Democratico: “La Giunta Raggi lavora pochissimo e il Consiglio Comunale di Roma a guida grillina ancora meno. Pochissime delibere approvate, sedute saltate, e riunioni solo per approvare ordini del giorno. Ebbene mentre Roma affonda dietro i continui no della Raggi e gli autobus restano un miraggio, apprendiamo che la Raggi, il piu’ incapace sindaco che l’Italia abbia mai avuto, vuole convocare il Consiglio Comunale di Roma per approvare una inutile mozione sul no al referendum. Cosa c’entri il Campidoglio su un voto nazionale non si capisce, ma forse la Raggi ha avuto indicazione di fare questa forzatura istituzionale direttamente da Grillo e dalla Casaleggio Associati. Di certo la sindaca sappia che a questa vergogna ci opporremo in tutti i modi, che l’Aula Giulio Cesare venga utilizzata come una sezione del Partito dei 5 Stelle. La Raggi, se ne e’ capace, convochi il Consiglio comunale di Roma per approvare delibere che fanno bene alla citta’ e non per una ennesima passarella a Grillo, Di Battista e Di Maio”, scrive in una nota il deputato del Pd, Marco Miccoli.

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