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Vincenzo Paduano confessa l'omicidio di Sara Di Pietrantonio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2016-05-30
L’ex fidanzato era stato con Sara per due anni ed il loro rapporto si era interrotto alcuni giorni fa. Secondo la ricostruzioni della polizia la ragazza sarebbe stata cosparsa di alcol e data alle fiamme con un accendino mentre era ancora viva
Vincenzo Paduano, fidanzato di Sara Di Pietrantonio, fermato stamani con l’accusa di omicidio, ha confessato. Dopo un lungo interrogatorio il giovane è crollato ammettendo il delitto e le sue responsabilità, secondo quanto annuncia Sky Tg 24. Vincenzo Paduano, 27 anni, era stato con Sara per due anni ed il loro rapporto si era interrotto alcuni giorni fa. Secondo la ricostruzioni della polizia la ragazza sarebbe stata cosparsa di alcol e data alle fiamme con un accendino mentre era ancora viva. “Se qualcuno si fosse fermato Sara sarebbe ancora viva”, ha detto oggi il sostituto procuratore di Roma Maria Monteleone nel corso della conferenza stampa sul fermo di Vincenzo Paduano. “Ci vuole coraggio da parte dei cittadini, da parte di chi passa e vede qualcuno in difficoltà, una telefonata al 113 è gratis: se si vedono cose strane è dovere chiamare forze ordine”, ha aggiunto il capo della squadra mobile di Roma, Luigi Silipo.
Vincenzo Paduano confessa l’omicidio di Sara Di Pietrantonio
Secondo quanto ricostruito, nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno inquadrato il luogo del delitto, almeno due auto sono passate prima che Sara fosse uccisa e la ragazza ha chiesto aiuto invano, senza che i conducenti si fermassero. Gli automobilisti sono stati rintracciati dalla polizia e hanno affermato di non aver capito che la ragazza invocava aiuto. I vigili del fuoco erano intervenuti intorno alle cinque per spegnere l’incendio della macchina, una Toyota ferma sul ciglio della strada, quando sul versante opposto alcuni passanti hanno segnalato un altro focolaio tra i cespugli. E proprio lì è stata trovata Sara, a terra con le braccia allargate e la camicetta sbottonata. Sul posto è arrivata la polizia scientifica che ha eseguito i rilievi del caso. Tra i primi a vedere il corpo della giovane, la madre Tina e lo zio, che erano usciti con la macchina a cercarla perché tardava a rientrare. L’ultimo messaggio Sara l’ha inviato alla madre intorno alle 3,30: “Sto tornando a casa” le ha scritto, come faceva di consuetudine, dopo aver accompagnato l’amica di danza con cui era uscita. Rimane da chiarire cosa sia successo dopo. Forse Sara ha incontrato qualcuno che conosceva e si è fermata a parlare, magari proprio nel parcheggio del ristorante. Il fermato è Vincenzo Paduano e ha 27 anni. Sara Di Pietrantonio frequentava la facoltà di Economia all’Università Roma Tre. Repubblica racconta così quanto si vede nel video delle telecamere di sorveglianza:
Un video — girato dalle telecamere di sicurezza di una fabbrica di calcestruzzi in via della Magliana — ha ripreso una parte delle fasi di quanto accaduto sabato notte, poco dopo le 4.30: la Toyota Aygo della giovane ferma sul ciglio della strada affiancata da un’altra vettura, un individuo che scende da quest’ultima, sale sull’altro veicolo dal lato del passeggero, armeggia nell’abitacolo, poi ritorna sulla sua auto e parte. Pochi istanti e le fiamme divampano dalla Toyota. Su queste immagini c’e’ il massimo riserbo da parte degli investigatori. Anche perché in quei frame ci sarebbero altre scene. Quella dell’aggressione fisica alla ragazza, costretta a fermarsi dopo che la sua auto era stata affiancata da qualcuno che la stava inseguendo.
“Si era lasciata con il ragazzo da un paio di giorni. Non lo conoscevamo benissimo ma ci sembrava un bravo giovane”, dicono le zie di Sara Di Pietrantonio. “Ieri sera è uscita con un’amica e ha mandato, come di consuetudine, un messaggio alla madre quando aveva riaccompagnato la sua amica a casa – aggiungono -, non abbiamo idea di quello che sia accaduto. Ci auguriamo si tratti di un incidente”. Sara abitava in una palazzina di proprietà della sua famiglia, poco distante dal luogo in cui è stata ritrovata morta.