Modello Orbán: «Troppe laureate, a rischio la crescita demografica e l’economia»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-28

Secondo una ricerca, il fatto che in Ungheria stia crescendo il numero di donne laureate metterebbe a repentaglio crescita demografica del Paese, l’economia e sarebbe un rischio per gli uomini

article-post

Una teoria insolita teoria è sostenuta in un rapporto redatto dall’Ufficio dei revisori economici del Parlamento ungherese che è considerato molto vicino al Primo ministro Viktor Orbán. Gli autori della ricerca, che ha coinvolto 700 persone tra studenti e genitori, hanno rilevato che nell’ultimo decennio nelle università ungheresi si sono iscritte più donne che uomini. Oltre a questa tendenza, si registra anche un più elevato tasso di abbandono delle università da parte degli studenti maschi. Secondo lo studio, il fatto che un numero maggiore di donne investa nella propria istruzione potrebbe avere come conseguenza che in futuro queste donne non si sposeranno e non faranno figli. La percentuale in crescita di donne laureate costituirebbe un rischio non solo la crescita demografica del Paese ma anche per l’economia.

Già nel 2019 Viktor Orbán ha varato un piano per cercare di far salire il tasso di natalità che è in calo nel Paese. Una delle misure approvate prevede l’esenzione a vita dalla tassa sui redditi per tutte le donne che partoriscono e si prendono cura di almeno 4 figli.

Gli altri problemi rilevati dai ricercatori vicini a Viktor Orbán

Secondo gli autori della ricerca anche il fenomeno chiamato “educazione in rosa” avrebbe delle serie conseguenze economiche e sociali. Con questa definizione si fa riferimento al fatto che nelle scuole e nelle università il corpo docente sia costituito soprattutto da donne, che sono l’82%. I ricercatori sostengono che i ragazzi, che sono più inclini «all’assunzione di rischi e all’imprenditorialità», non avrebbero modo di sviluppare liberamente il proprio pensiero e sarebbero esposti al rischio di avere «problemi mentali e comportamentali».

Il rapporto è stato pubblicato il mese scorso ma le conclusioni dello studio e gli eventuali rischi di questa tendenza sono stati resi noti l’altro ieri dal quotidiano Nepszava suscitando le critiche di diversi politici ungheresi e di esperti di diritti umani. Il deputato dell’opposizione Endre Tóth ha scritto su Facebook che parlare di attitudini maschili e femminili «è una totale assurdità scientifica».

Potrebbe interessarti anche