Il video di Fanpage che prova le molestie al raduno degli Alpini a Rimini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-10

Un video del giornalista di Fanpage Saverio Tommasi testimonia le molestie al raduno degli Alpini a Rimini denunciate da centinaia di ragazze

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Un video del giornalista di Fanpage Saverio Tommasi, registrato su segnalazione di associazioni femministe come Pride Off, Non una di meno e Casa Madiba, mostra le molestie denunciate da decine se non centinaia di donne e ragazze anche minorenni, durante il raduno degli Alpini di Rimini. Due giovanissime raccontano di “anziani che fanno delle avances troppo spinte”, nelle immagini si vede un uomo tentare di mettere una mano in faccia a una donna, un altro dire “stasera devi essere tollerante” in riferimento ad alcuni tentativi di molestia di altre persone. Una vittima ha raccontato di essersi sentita chiamare con il verso del cane.

Il video di Fanpage che prova le molestie al raduno degli Alpini a Rimini

A Radio Capital la receptionist di un albergo ha raccontato di essere stata invitata a fare una doccia con loro: “Io non ho reagito, perché ero al lavoro. Poi temo anche di perdere il posto perché io lavoro nel turismo e la città vive di questo”. Interpellato personalmente da Tommasi alla fine del video, il capo degli alpini ed ex commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figiuolo ha glissato sulle domande. Una condanna formale per quanto accaduto è arrivata dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota: “I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati”. “Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all’opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni. È sbagliato fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni”.

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