Lo studente di Vicenza che paga tre ragazzi più grandi di lui per farsi proteggere dai bulli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-11

A Vicenza tre giovani sono stati rinviati a giudizio per “circonvenzione d’incapace”. Nel 2019 intascarono somme di denaro da uno studente per esaudire la sua richiesta: proteggerlo dai bulli

article-post

Le giornate a scuola erano diventate insopportabili per via del comportamento di alcuni bulli che lo vessavano, così a Vicenza uno studente che all’epoca dei fatti – nel 2019 – aveva 17 anni, ha iniziato a pagare tre persone che lo proteggessero, utilizzando soldi in parte suoi e in parte prelevati di nascosto dai conti dei genitori. I tre, di 19, 21 e 25 anni, tutti residenti nel comune di Marostica, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Vicenza , Matteo Mantovani, e dovranno affrontare un processo per circonvenzione d’incapace. Ingenti le somme che sarebbero state versate: la Procura di Vicenza ha fatto una stima, riportata nel capo d’imputazione, e il totale varia da un minimo di 20mila ad un massimo di 100mila euro. Soldi che secondo gli inquirenti sarebbero stati ottenuti approfittando della condizione di fragilità della vittima, che non riusciva più a sopportare le vessazioni a scuola.

Lo studente di Vicenza che paga tre ragazzi più grandi di lui per farsi proteggere dai bulli

A contattare le autorità sono stati i genitori dello studente una volta accortisi delle somme mancanti. Era stato proprio lo studente, attraverso un giro di amicizie comuni, ad “assoldare” il terzetto, offrendogli denaro da pagare nel giro di un mese. Li aveva conosciuti in un locale del bassanese. Tra i “servizi di protezione” offerti c’erano anche dei passaggi in auto da e per la scuola e in altre circostanze. Gli inquirenti accusano i tre indagati di aver approfittato “dello stato di fragilità psichica ed emotiva del minore” inducendolo a farsi pagare “con il pretesto di dargli protezione”. Per i legali dei tre indagati si tratta di contestazioni “assolutamente infondate”: durante il processo, che inizierà a luglio, hanno intenzione di provare che quei soldi siano stati ceduti dietro espressa volontà del giovane e che il loro stato patrimoniale non sia mai cambiato.

Potrebbe interessarti anche