Attualità
Veneto: i 36 paesi con libera circolazione senza quarantena o tampone
neXtQuotidiano 07/07/2020
Chi torna non per ragioni di lavoro da un paese che non fa parte dei 36 elencati nell’allegato 1 della stessa ordinanza non verrà sottoposto a tampone ma dovrà osservare 15 giorni di quarantena obbligatoria. Questi sono i paesi che si trovano nell’allegato 1
Ieri il presidente della Regione Luca Zaia ha presentato la nuova ordinanza del Veneto che inasprisce regole, sanzioni e controlli per l’emergenza Coronavirus in Veneto e ha tra l’altro spiegato che chi torna non per ragioni di lavoro da un paese che non fa parte dei 36 elencati nell’allegato 1 della stessa ordinanza non verrà sottoposto a tampone ma dovrà osservare 15 giorni di quarantena obbligatoria. Questi sono i paesi che si trovano nell’allegato 1:
1. Austria, 2. Belgio 3. Bulgaria 4. Svizzera 5. Cipro 6. Repubblica Ceca 7. Germania 8. Danimarca 9. Estonia 10. Grecia 11. Spagna 12. Finlandia 13. Francia 14. Croazia 15. Ungheria 16. Irlanda 17. Islanda 18. Italia 19. Liechtenstein 20. Lituania 21. Lussemburgo 22. Lettonia 23. Malta 24. Paesi Bassi 25. Norvegia 26. Polonia 27. Portogallo 28. Romania 29. Svezia 30. Slovenia 31. Slovacchia 32. Regno Unito e Irlanda del Nord 33. Andorra34. Principato di Monaco 35. Repubblica di San Marino 36. Stato della Città del Vaticano
In Veneto viene quindi fissato l’obbligo d’isolamento fiduciario di 14 giorni in caso di contatto a rischio con un soggetto positivo al Coronavirus; l’isolamento prosegue altri 14 giorni se si diventa positivi. In caso di ingresso o rientro da Paesi non esentati dalla quarantena, il soggetto va posto in isolamento familiare. Per chi rientra dall’estero per motivi di lavoro è obbligatorio il tampone, gratuito, e un secondo a distanza di 5-7 giorni se il primo risulta negativo. Il datore di lavoro deve contattare l’Ulss e può far rientrare al lavoro il dipendente se risulta negativo. In particolare, deve mettersi in isolamento fiduciario per 14 giorni chi fosse stato in contatto con nuclei o soggetti positivi (e se si riscontra la sua positività, la sua quarantena si allunga); idem per chi arriva o torna da uno dei 36 paesi che non prevedono quaratena all’arrivo in Italia: anche qui, ‘stop’ per 14 giorni. Stesso periodo di isolamento per chi manifesti sintomi di infezione respiratoria e febbre oltre i 37,5 gradi (isolamento e subito chiamare il medico). Se non è possibile mettersi in quarantena a casa, magari perché si è in tanti in spazi non grandi, le Ulss possono disporre l’isolamento in strutture trovate ad hoc. Poi il grande tema di chi si sposta per lavoro, altra novità del giorno.
In Veneto, ora se un positivo al Covid rifiuta il ricovero prescritto dai medici, scatta la denuncia; chi esce quando dovrebbe stare in isolamento può essere multato fino a mille euro, mentre in fabbrica la sanzione si fa più salata: mille euro per ciascun addetto dell’azienda. Zaia conta molto sul senso di responsabilità dei datori di lavoro: siccome il tampone è gratuito, “l’unica fatica” è chiamare per farlo fare. E ricordando che stare a questa ‘regola’ non espone al rischio successivo di dover poi “interrompere il processo produttivo” perche’ si genera un focolaio in azienda. Inoltre, per chi viola le norme di prevenzione, resta anche la reclusione da uno a 12 anni (se un positivo se ne va in giro quando non dovrebbe). Senza dimenticare, e’ stato spiegato oggi ai cronisti nell’illustrare i contenuti della ordinanza, che resta anche il ricorso possibile al Tso.
La Regione del Veneto intanto puntualizza che nell’ordinanza emanata “non è assolutamente vero” che sono state introdotto “sanzioni penali e arresti, dunque il carcere, per le persone positive al Coronavirus che violino gli obblighi dell’isolamento fiduciario”. La Regione Veneto , precisa una nota, “non ha infatti alcuna competenza nel disporre misure di questo tipo. Sono, infatti, leggi nazionali a prevedere un regime penale per chi, positivo al Coronavirus, viola gli obblighi previsti dalle autorità sanitarie”.