Il Vaticano contro Virginia Raggi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-11

Nonostante la sindaca abbia passato il tempo in famiglia come Chiesa comanda, ieri sono arrivate le prime critiche del Vaticano. Che si è lamentato della pioggia che blocca la città. Proprio nel giorno in cui la prima cittadina ha annunciato che celebrerà la prima unione civile gay della Capitale

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Il sabato Virginia Raggi l’ha passato secondo i dettami della Chiesa: in famiglia, con il figlio, «lavorando a casa» sui dossier del Campidoglio. Ironia della sorte, proprio nel giorno in cui la sindaca si è giustamente ritirata nel privato per pensare alla famiglia, è partito il primo attacco del Vaticano contro la sindaca eletta dai romani. Per ora non è un bis del caso Marino, quando la Chiesa si è impegnata per tirare giù il sindaco con la complicità dell’opposizione in Campidoglio (tra cui i 5 Stelle) e del Partito Democratico, ma diamo tempo al tempo.

Il Vaticano contro Virginia Raggi

Ieri infatti la sindaca si è azzardata a dare buca al confronto con i ragazzi dell’Azione Cattolica:  dal Campidoglio dicono che l’indisponibilità della sindaca fosse stata comunicata già venerdì sera. Da Azione cattolica invece sostengono che solo ieri mattina abbia dato la disdetta, lasciando intendere che Raggi non avrebbe gradito le interviste a Stampa e Corriere in cui monsignor Nunzio Galantino parlava di una città in stallo. D’altro canto è anche giusto che gente che ha lasciato una città come Roma nell’ignoranza e nel malgoverno per secoli prima dell’arrivo dello Stato italiano si lamenti della città in stallo: si può fare molto di peggio che lasciarla in stallo e la storia della Chiesa lo dimostra. : «Non so se sia in difficoltà (la sindaca, ndr), non è a me che dovete chiederlo. Le mie preoccupazioni sono quelle di qualsiasi cittadino che vuole che la città sia governata. Tutti dovrebbero accogliere l’appello all’ascolto», dice ancora Galantino. E intanto colpisce che Repubblica, quotidiano laico e democratico, apra oggi il giornale citando l’Osservatore Romano.
 
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Il giornale del Vaticano,  prima di essere informato del forfait di Raggi, commentando le notizie del maltempo ha mandato in stampa un pezzo che si lamenta ufficialmente del maltempo, parlando a suocera affinché suora intenda: «Nella capitale, a riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l’incolumità dei cittadini».

Il peccato di Virginia

È insomma sostanzialmente sbagliato legare le critiche dell’Osservatore Romano al forfait della Raggi all’Azione Cattolica. Perché, come tutti sanno, il giornale viene preparato con largo anticipo e la notizia dell’assenza non era ancora pubblica. Eppure qualcosa Virginia deve aver pure fatto, se l’Osservatore si lamenta per la prima volta dei danni del maltempo quando, in effetti, «pochi minuti di pioggia» bloccano la città più o meno da sempre. Qual è il peccato di pòra Virginia? Sarà una coincidenza, ma stiamo parlando dell’edizione del 10 settembre e il giorno prima (quando materialmente viene scritto il giornale) le agenzie di stampa battevano poco prima delle 14 questo scarno comunicato:

Il prossimo 17 settembre la sindaca di Roma Virginia Raggi celebrerà in Campidoglio la prima unione civile gay della Capitale, ai sensi della legge Cirinnà. La notizia è emersa durante una seduta della commissione capitolina Bilancio.

Poco dopo comincia a piovere e l’Osservatore Romano, a cui notoriamente nulla sfugge, se ne accorge.

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