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Vasco Errani lascia il Partito Democratico

“Avrei apprezzato Renzi se all’assemblea nazionale si fosse alzato a concludere e avesse detto, non sono d’accordo ma il progetto del Pd è più grande quindi discutiamo”, perché “un leader non deve avere arroganza ma essere capace di ascoltare”

vasco errani

“C’è bisogno di un nuovo campo del centrosinistra”. Con queste parole Vasco Errani, a Ravenna, ha annunciato il suo addio al Partito democratico. “Non voglio fare un nuovo partito e non lo farò”, ha detto l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna. “Vado dentro a una nuova avventura ma sono sicuro che non si tratta di un addio. Si tratta invece di provare a dare contributo per ritrovarci in un nuovo progetto diverso da Ulivo e Pd ma con quella ispirazione. Perché io ho solo quella ispirazione”, conclude.

Vasco Errani lascia il Partito Democratico

Errani ha parlato in un intervento al suo circolo del PD di Ravenna; ha sottolineato che il Pd doveva essere una casa fondata su idee condivise e comuni. “Gramsci diceva – ha sottolineato Errani – se non parti dalle basi sei solo un costruttore di soffitte che prima poi verranno giù perché non hanno i pilastri”. Nel Pd, “io voglio sapere dove si va, voglio capire e non dare più deleghe in bianco a nessuno”. Perché “noi siamo cambiati da un virus autoreferenziale e una visione tolemaica che non è più in tendenza con il Paese e non ci permette di capire cosa sta succedendo nel Paese. Noi parliamo di noi, tra di noi e spesso non ci ascoltiamo e questo è diventato un problema serio, molto serio”. E infine: “Avrei apprezzato Renzi se all’assemblea nazionale si fosse alzato a concludere e avesse detto, non sono d’accordo ma il progetto del Pd è più grande quindi discutiamo”, perché “un leader non deve avere arroganza ma essere capace di ascoltare”. “Non sono alla ricerca di vecchi vessilli, vecchie canzoni e vecchie protezioni, per me il 900 è finito. L’esclusiva della sinistra non ce l’ha nessuno”, ha aggiunto. Parlando alla platea del suo circolo di Ravenna, Errani ha chiarito di “non voler fare un nuovo partito e non lo farò. Voglio portare avanti queste idee ed è difficile farlo per me”. “Sapete qual è la mia storia e non è facile – ha aggiunto – non è stata una scelta facile”. Serve, ha argomentato ancora l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna, un movimento che “in primo luogo proponga un cambio di idee. Un nuovo campo, abbiamo bisogno di un nuovo campo del centrosinistra”.