Fatti
La “guerra” di Valentina Nappi contro i porNo-vax
neXtQuotidiano 25/08/2021
La pornostar italiana chiede ai produttore di pretendere la certificazione verde per la sicurezza di tutti (e non solo degli attori)
In Italia si parla di Green Pass per accedere alle mense aziendali, per cenare al chiuso, per viaggiare sui mezzi pubblici e per fare molte altre cose. Ma ci sono anche molti altri aspetti della vita lavorativa dei professionisti che non rientrano nelle “restrizioni” previste dall’estensione dell’utilizzo della certificazione verde. A squarciare il velo su questa vicenda è stata la pornostar Valentina Nappi che non ha alcuna intenzione di lavorare con persone non vaccinate. L’attrice hard italiana ha rivelato che anche nel mondo del porno ci sono molti no vax.
Valentina Nappi contro i no vax anche sui set pornografici
Tutto è partito da un tweet pubblicato sul profilo social di Valentina Nappi due giorni fa: “Sto facendo una guerra nel porno per entrare solo su set dove sono tutti vaccinati. Principale motivo? Non ho voglia di perdere tempo. Se qualcuno risulta positivo restiamo tutti bloccati in quarantena”. La pornostar italiana, dunque, mette in evidenza le incongruenze che si palesano sui set dei film a luci rosse e sottolinea come questa mancata pretesa (e mancato controllo) della certificazione verde rischi di bloccare le riprese. E oggi, con un’intervista a La Stampa, ha rincarato la dose:
“Parliamo di posti dove ci sono decine di persone. Ma perché i set non devono essere sicuri? Se fossi un produttore chiederei il Green Pass, perché in caso di contagio dovrei pagare a tutti l’hotel per la quarantena. Invece pure nel porno esistono i no vax”.
Valentina Nappi non si ferma qui. Nello stesso colloquio con il quotidiano torinese, la pornostar se la prende anche con tutti quei politici che ammiccano al mondo no vax nonostante si siano vaccinati (il riferimento primario, ultima puntata di discussioni già avvenute nel passato, è a Matteo Salvini). Poi dice che Burioni si è reso protagonista di battute infelici, ma giustificate dal fatto che sia facile perdere la pazienza con gli anti-vaccinisti, e di stimare i modi garbati di Ilaria Capua nel comunicare la scienza.
(foto IPP/zumapress)