Vadim, il 17enne ucraino lanciatosi tra le fiamme per salvare la mamma: ricoverato a Roma con ustioni gravissime

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-16

Un 17enne ucraino di nome Vadim è ricoverato con ustioni sul 50% del corpo all’ospedale Sant’Eugenio di Roma: se le è procurate salvando la mamma da un autobus in fiamme mentre fuggivano dall’Ucraina

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Un diciassettenne ucraino di nome Vadim è ricoverato al centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma e lotta per la vita dopo aver eroicamente salvato sua madre, intrappolata su un autobus andato a fuoco mentre entrambi cercavano di scappare dall’Ucraina. Il gesto gli ha causato gravi ustioni su metà del corpo, al momento è in condizioni gravissime dopo essere stato trasportato nella Capitale con un volo di emergenza della Guardia di finanza. Dovrà essere sottoposto a una serie di interventi delicati. Ieri mattina ha ricevuto la visita dell’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

Vadim, il 17enne ucraino lanciatosi tra le fiamme per salvare la mamma: ricoverato a Roma con ustioni gravissime

“Vadim – ha sottolineato l’esponente della giunta Zingaretti –  è arrivato venerdì all’Ospedale Sant’Eugenio in condizioni gravissime, con ustioni sul 50% del corpo. È rimasto gravemente ferito per tentare di portare via la madre dal pullman andato a fuoco con cui stavano fuggendo dai territori di guerra. È il primo paziente ucraino ad essere preso in carico, a livello nazionale, in un centro ustionati gravi. Nei prossimi giorni sarà sottoposto ad interventi chirurgici. Ringrazio il personale dell’ospedale Sant’Eugenio e le équipe del reparto che si stanno prendendo cura del ragazzo. Forza Vadim!”.

Il supporto dell’Italia ai pazienti che fuggono dall’Ucraina

Fin dall’inizio della guerra l’Italia ha messo a disposizione dei profughi ucraini le risorse del suo sistema sanitario nazionale. Il primo marzo un bimbo di appena un anno è arrivato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, con i propri genitori: era stato tracheostomizzato all’età di 4 mesi, con una diagnosi di paralisi cerebrale infantile. I genitori avevano attraversato il confine ed erano riusciti a raggiungere con mezzi propri l’Italia, dove grazie all’aiuto di alcuni parenti erano arrivati in provincia de L’Aquila prima del trasferimento nel Lazio. Più recentemente, il 7 maggio scorso, grazie a un volo gestito dalla Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario (CROSS) 16 pazienti oncologici ucraini sono arrivati nel nostro Paese, distribuiti tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Campania.

 

(immagine di copertina: post Facebook Alessio D’Amato)

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