A chi verrà somministrato prima il vaccino contro il Coronavirus in Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-19

Saranno 3,4 milioni le dosi che complessivamente verranno somministrate ai primi 1,7 milioni di italiani a fine gennaio per il vaccino anti-Covid della Pfizer. A chi arriverà per primo?

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Saranno 3,4 milioni le dosi che complessivamente verranno somministrate ai primi 1,7 milioni di italiani a fine gennaio per il vaccino anti-Covid della Pfizer. E’ quanto prevede il Piano per i vaccini anti-Covid che il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, ha inviato ai presidenti delle Reigioni e per conoscenza ai ministri della Salute e degli Affari Regionali. Il piano prevede, come precisa Repubblica, che le prime dosi del vaccino Pfizer arrivino agli ospedali e nelle RSA:

Nella scelta del «target di cittadini a cui somministrare le prime dosi disponibili», , Arcuri indica lavoratori e ospiti di ospedali e residenze sanitarie per anziani, «luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus». Medici e anziani sono la priorità, come si è sempre detto. Il vaccino dovrebbe essere direttamente somministrato nei presidi ospedalieri e nelle Rsa, in quest’ultime attraverso unità mobili. La successiva somministrazione alla popolazione tutta avverrà per le linee canoniche degli altri vaccini, «attraverso una grande campagna su larga scala» che potrà anche essere “drive through”, ovvero con l’erogazione della dose direttamente dall’auto, come accade oggi con diversi tamponi. Si partirà, per la campagna generale, «dalle persone con elevata fragilità»

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I presidi ospedalieri scelti per la somministrazione delle dosi “dovranno essere in condizione di vaccinare almeno 2.000 persone (o più persone ma con multipli di 1.000) in 15 giorni”. Le strutture dovranno avere anche disponibilità al loro interno di congelatori, con specifiche caratteristiche che permettono temperature fino a -75 gradi, ed il relativo volume di spazio disponibile. E’ quanto prevede il Piano per i vaccini anti-Covid che il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, ha inviato ai presidenti delle Reigioni e per conoscenza ai ministri della Salute e degli Affari Regionali. Le caratteristiche di conservazione del vaccino inoltre “prevedono che lo stesso possa essere mantenuto per 15 giorni dalla consegna nelle borse di conservazione del fornitore e per sei mesi, qualora si disponga di celle frigorifere a temperatura di -75 0 C±15 0 C”. Le caratteristiche di consegna di questo primo vaccino “prevedono, per garantire la sua integrità, che questo sia esclusivamente consegnato dal fornitore direttamente ad ogni punto di somministrazione (in apposite borse di conservazione contenenti, al massimo, 5 scatole da 975 dosi ciascuna)”.

 

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