Il giudice che decide che l'autismo è provocato dai vaccini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-11-25

Succede a Milano: riconosciuto il vitalizio a un bimbo malato: aveva fatto l’esavalente. Il precedente di Rimini

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Dopo il tribunale di Rimini anche quello di Milano decide che l’autismo è provocato dai vaccini, e assegna un vitalizio a un bambino malato. Il ministero della Sanità rinuncia a fare appello contro la sentenza che ora è definitiva e diventerà un precedente per casi di questo genere. Anche a Trani c’è un’indagine del genere, il PM ha nominato un pool di esperti per decidere come procedere. La notizia della decisione del tribunale è riportata da Repubblica in un articolo a firma di Alessandra Corica e Franco Vanni:

Il ministero della Salute dovrà versare un assegno bimestrale, per tutta la vita, a un bimbo affetto da autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, firmata dal giudice Nicola Di Leo, secondo cui sarebbe «acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia», come si legge nel dispositivo. E ancora, citando la perizia del medico legale Alberto Tornatore nominato dal Tribunale:«È probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa Sk». Il vaccino esavalente, somministrato con tre iniezioni nel primo anno di vita, protegge da poliomielite, difterite, tetano,epatite B, pertosse e infezioni da Haemophilus influenza e di tipo B.

Spiega la perizia del medico legale:

Nella sentenza — sempre citando le conclusioni del medico legale — si riporta come nel vaccino vi sarebbe «una specifica idoneità lesiva per il disturbo autistico, la cui portata, teoricamente piccola se calcolata in base alla sperimentazione clinica pre-autorizzazione», sarebbe in realtà «sottostimata, per l’esistenza, recentemente confermata dall’autorità sanitaria australiana,di lotti del vaccino contenente un disinfettante a base di mercurio, oggi ufficialmente bandito per via della comprovata neurotossicità».

I VACCINI E L’AUTISMO
Come scrivevamo qualche mese fa «la correlazione tra vaccini e autismo è un riflesso condizionato. Una bava sul lato del labbro quando qualcuno dice “vaccino”. Un residuo indelebile di un articolo di Andrew Wakefield pubblicato nel 1998 da Lancet, tenuto in vita grazie alla buona disposizione umana alla fobia e alla credulità. La paura permane, nonostante quell’articolo sia stato smentito, nonostante non vi sia alcuna evidenza del rischio, nonostante tutte le presunte dimostrazioni siano miseramente crollate». Per chi avesse voglia di leggere qualcosa di sensato sulla questione ecco alcuni consigli:
The Panic Virus di Seth Mnookin (il libro parte dalla erronea convinzione che esista un nesso causale tra vaccini e autismo e discute il celebre paper di Andrew Wakefield che “dimostrava” la pericolosità dei vaccini).
Paul OffitAutism’s False Prophets e altro.
L’articolo di Sophie Heawood pubblicato lo scorso aprile sul Guardian, Why I wish my daughter had been vaccinated.
Medbunker, Vaccini e bufale.
Il Ministero della salute su Vaccini e autismo, così come l’Istituto superiore di sanità.
La Lettera aperta sul presunto rapporto tra vaccini e autismo pubblicata da le Scienze lo scorso marzo.
Potremmo anche leggere The Facts In The Case Of Dr. Andrew Wakefield.


LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MILANO
Spiega Repubblica che Il diffuso allarmismo — ingiustificato secondo le autorità sanitarie — ha provocato nell’ultimo triennio un crollo del numero dei bambini vaccinati. Il Movimento 5 Stelle in Lombardia lo scorso marzo depositò un progetto di legge per sospender e l’obbligo vaccinale, «considerate le già elevate coperture vaccinali raggiunte nel territorio lombardo, per passare a una vaccinazione consapevole e informata». La risposta della Società di igiene (Sltl): «È una proposta pericolosa per la salute pubblica». Paolo Bonanni, professore ordinario di igiene e salute pubblica all’università di Firenze, dice la sua a Repubblica, partendo dalla differenza tra la sentenza di Rimini e questa:

«In quei casi finiva sotto accusa il cosiddetto vaccino “trivalente”, quello contro il morbillo la parotite e la rosolia. Si partiva dal presupposto che quel prodotto determina un danno all’intestino dal quale deriva il mal assorbimento di alcuni componenti essenziali per lo sviluppo di una corretta funzionalità del sistema nervoso. Una cosa che scientificamente non esiste».
E in questa nuova decisione?
«Qui entra in gioco il vaccino “esavalente”,per difterite, polio, pertosse eccetera.Quello che si fa nei primi mesi di vita. Faccio notare che se ne sono fatte milioni di dosi in tanti Paesi occidentali e mai nessuno è arrivato a queste conclusioni. E questa volta si accusa il mercurio»».
Si è parlato a lungo del problema delmercurio nei vaccini. Perché?
«La questione è stata tirata fuori alcuni anni fa da un’agenzia di protezione dell’ambiente statunitense. Si spiegò che se un bambino faceva contemporaneamente tutti i vaccini avrebbe superato le soglie di cautela previste per questa sostanza. Non è mai stato provato alcun danno dovuto alla somministrazione del vaccino ma il mercurio è stato tolto comunque»

Leggi sull’argomento: Jenny McCarthy: l’ex playmate che ti spiega la relazione tra autismo e vaccini

Edit: il ministero smentisce di non aver fatto ricorso contro la sentenza con un comunicato sul suo sito:

In relazione alle notizie stampa riferite ad una sentenza del Tribunale di Milano recante condanna del Ministero della salute al pagamento di un assegno in favore di un bimbo affetto da autismo, il Ministero comunica di aver proposto, per il tramite dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, tempestivamente appello avverso la predetta sentenza dinanzi alla Corte di appello di Milano.
Sono pertanto destituite di ogni fondamento le dichiarazioni attribuite dalla stampa al difensore del ricorrente secondo cui la sentenza sarebbe ormai passata in giudicato.

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