Messina, la forza di don Sergio per ripartire: “Il futuro dipende dalla nostre scelte”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-18

“In un quartiere difficile come il C.E.P bisogna aiutare le persone a diventare cittadini”, spiega Don Sergio

article-post

Il peggio è alle spalle, dopo le difficoltà iniziali causate dalla pandemia Messina vuole ripartire. Magari iniziando dal cuore del C.E.P, il quartiere la cui sigla sta a significare Centro di edilizia popolare e in cui, ogni giorno, centinaia di persone combattono una battaglia per resistere alla tentazione dell’esodo e cercano soluzioni lavorative nell’isola.

 

Passeggiando tra i suoi vicoli, si avverte la sensazione che in ogni famiglia ci sia qualcuno lontano o pronto ad andarsene per cercare un avvenire in altri luoghi. Soprattutto per loro, negli anni, don Sergio Siracusano è diventato un vero e proprio punto di riferimento.

 

Appassionato dei temi del lavoro, Don Sergio è responsabile della pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela e dell’intera regione. Profondo conoscitore delle problematiche del tessuto sociale messinese, Don Sergio coinvolge le persone per renderle protagoniste, con la consapevolezza che il futuro dipende in primo luogo dalle loro scelte.

 

“Bisogna recuperare il noi, bisogna essere generativi – spiega Don Sergio Siracusano a Giovanni Panozzo nel filmato” Dobbiamo osare!” pubblicato sul portale Uniti nel Dono – accompagnare le persone perché devono riprendere il loro protagonismo di laici, di battezzati e aiutarli a comprendere che il futuro dipende dalle loro scelte”.

 

Padre Sergio, come lo chiamano i suoi parrocchiani, è impegnato anche a creare sinergie con le istituzioni, promuovendo vere e proprie alleanze con la scuola del territorio e con il quartiere. “Quando si dice che bisogna fare rete – spiega Angelo, dirigente scolastico nel quartiere C.E.P.- una delle caratteristiche principali è quella di delegare, di far entrare gli altri nelle responsabilità che hai tu”. “Sto vivendo la Chiesa in un altro modo – aggiunge Davide, presidente di quartiere a Messina – grazie a padre Sergio”.

 

I suoi ragazzi mostrano amore per il loro quartiere. “Attraverso la parrocchia – racconta Paolo responsabile dell’oratorio – ho potuto capire che volevo essere utile per gli altri”. A Messina, in una periferia complessa, la rigenerazione sociale passa anche dalla parrocchia Sacra Famiglia.

 

“In un quartiere difficile come il C.E.P bisogna aiutare le persone a diventare cittadini, – prosegue Don Sergio -rifiutando la tentazione di essere sudditi. Il buio e il grigiore che spesso alberga nei nostri quartieri deve essere vinto dalla testimonianza di luce di noi cristiani che spesso non c’è e, quindi, non può dipendere dal singolo sacerdote ma deve essere davvero un sussulto comunitario. I giovani, in particolar modo, vanno accompagnati anche attraverso una educazione al lavoro che diventa vocazione alla vita piena”.

 

Con il tempo si è creata una rete di relazioni e simpatia. Quello che conta è farsi trovare con un suggerimento o una parola.

 

“Una delle mie battaglie – conclude il Don – è contro la mediocrità che è il male della nostra società, cioè accontentarsi del minimo, andare al ribasso. Noi cristiani, invece, dobbiamo osare.” Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti in queste opere dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento.

 

Contenuto sponsorizzato

Potrebbe interessarti anche