Un Paese che cade a pezzi

di Carlo Cipiciani

Pubblicato il 2015-04-13

L’Italia è un Paese che cade a pezzi mentre tutti – nessuno escluso – parlano senza fare niente

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Un filo rosso lega i crolli – recenti e passati – che da nord a sud scuotono il nostro Paese.
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Incuria. Pressapochismo. Incapacità tecniche, politiche ed amministrative. Dai resti di Pompei alla scuola di Ostuni, passando per i piloni delle strade siciliane. Una storia vecchia, che ci ostiniamo a mantenere sempre nuova.
Mentre impazza il balletto delle dichiarazioni, delle accuse e contro accuse di sciacalli di ogni tipo, c’è solo una cosa sensata da fare.
Stare zitti, fare un esame di coscienza sulle nostre responsabilità individuali e collettive e cambiare. La nostra testa, i nostri modus operandi, le nostre simpatie per i bravi chiacchieroni anziché per le persone oneste e capaci.
Sennò sarà tutto inutile. E la bagarre di queste ore l’ennesima fuffa di un Paese che, più che in declino, crolla. Letteralmente.
E chissà che verrà dopo; o se preferite what comes neXt.

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