Le ultime parole di Eric Garner

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-12-05

Il grand jury di Staten Island ha deciso che l’agente responsabile della sua morte non deve essere incriminato per omicidio. Un altro episodio di brutalità della polizia americana rimarrà senza colpevole?

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Il 17 luglio scorso un agente della polizia di New York, Daniel Pantaleo, ha strangolato a morte un uomo: Eric Garner. È una storia già sentita parecchie volte, che racconta l’ennesimo episodio di brutalità gratuita compiuto da un agente di polizia. La scena che ha condotto all’omicidio di Eric Garner è stata interamente filmata da un passante, che è stato fatto allontanare dalla polizia non appena gli agenti intervenuti sul posto si sono accorti della gravità della situazione.

PERCHÉ ERIC GARNER?
Che motivo c’era per uccidere Eric Garner? Nessuno. Come si può vedere bene dal video l’uomo non ha aggredito gli agenti, non aveva armi o altri oggetti in grado di ferire i poliziotti presenti sulla scena (che erano in quattro). Garner non ha nemmeno minacciato gli agenti, l’unica cosa che ha fatto è stato ripetere la richiesta di essere “lasciato in pace”, perché i poliziotti ogni giorno andavano a tormentarlo. Il crimine del quale era accusato Garner, il crimine per il quale è stato ucciso, era quello di vendere sigarette senza avere la licenza. Nel tentativo di arrestarlo per provare questa accusa l’agente Pantaleo l’ha assalito alle spalle e dopo averlo atterrato (Garner era un uomo di un metro e ottanta per oltre 150 kg) ha continuato a strangolarlo. È vero, Garner vendeva sigarette, a 50 centesimi l’una, l’ha detto anche il Reverendo Lloyd Land della First United Christian Church, “era così che si guadagnava da vivere”. Non un criminale violento e pericoloso. Ed è anche vero che l’agente Pantaleo non poteva sapere che l’uomo che stava strozzando soffriva d’asma. Ma le ultime parole di Garner, “non riesco a respirare” ripetute per nove volte avrebbero dovuto fargli capire che qualcosa di grave stava accadendo.

Le ultime parole di Eric Garner (Via Twitter.com)
Le ultime parole di Eric Garner (Via Twitter.com)

Che dire invece della scelta dei colleghi di Pantaleo di tenere ammanettato un uomo in un probabile arresto cardio-respiratorio senza praticare alcuna manovra di emergenza, nessun tentativo di rianimazione per oltre cinque minuti?

IL DIPARTIMENTO DI POLIZIA E GLI STRANGOLAMENTI
Il problema principale è che Pantaleo non avrebbe dovuto ricorrere alla mossa di strangolamento choke hold che, come riporta The Atlantic, il Dipartimento di Polizia di New York già 30 anni fa aveva dichiarato “potenzialmente letale” e da utilizzare solo come estrema risorsa nel caso “la vita dell’agente fosse in pericolo”. Nel 1993 l’allora Comandante John F. Timoney aveva vietato del tutto il ricorso ai choke hold durante le operazioni di polizia. Ma il ricorso a questa pratica non si è fermato, e nemmeno le morti “accidentali”, nel periodo tra il 2006 e il 2010 sono state compilate oltre 200 lamentele per l’utilizzo dello strangolamento. Un’indagine dell’amministrazione cittadina ha scoperto che tra il giugno 2013 e il giugno 2014 il numero di casi in cui un agente ha fatto ricorso al choke hold è stato di 214. Non male per una pratica vietata ufficialmente.
Sembrerebbe quasi che ci sia un problema di razzismo negli USA (fonte: Vox.com)
Sembrerebbe quasi che ci sia un problema di razzismo negli USA (fonte: Vox.com)

LA DECISIONE DEL GRAND JURY
Così come per Michael Brown, anche per quanto riguarda il caso della morte di Eric Garner (il coroner ha stabilito che è un omicidio) è stato convocato un grand jury per stabilire se e come procedere nei confronti dell’agente Pantaleo. Il grand jury ha deciso che non ci sono i presupposti per incriminare Pantaleo.

MEANWHILE OBAMA
Il Presidente Barack Obama non ha voluto commentare la decisione del grand jury, ma in un discorso pubblico ha annunciato di voler agire in modo tale che episodi del genere non possano più ripetersi. Perché anche le minoranze devono potersi sentire tutelate dalla Legge ed avere fiducia nelle forze dell’ordine. Va riconosciuto il fatto che le forze di polizia svolgono un lavoro estremamente difficile e pericoloso nella lotta contro la criminalità. Rimane però, secondo Obama, il problema della mancanza di fiducia nella polizia, del fatto che non tutti in America vengono trattati allo stesso modo. Questo problema non è un problema dei neri o delle minoranze, ma di tutti gli americani. E Obama sta lavorando per risolverlo. C’è un dettaglio però che il Presidente ha trascurato: da un lato promuove una “nuova alleanza” tra poliziotti e cittadini, magari favorendo l’introduzione delle body camera per gli agenti. Dall’altro lato non interviene su un’altra questione, che va di pari passo con la brutalità delle forze di polizia: la militarizzazione degli agenti. Il governo federali infatti sta vendendo equipaggiamenti militari ai vari dipartimenti di polizia del Paese. Non agli SWAT team, per tutti. Come si può pensare che un poliziotto faccia “il poliziotto” se lo si induce a pensare di essere un soldato, ovvero di operare in un ambiente ostile e non in mezzo ai suoi concittadini?
Foto copertina via Twitter.com

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