Robert Durst: il miliardario killer che «confessa» in tv

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-03-17

L’incredibile storia di Rober Durst e della scia di sangue che si lascia dietro ovunque vada. Durante un programma televisivo il miliardario americano avrebbe finalmente “confessato” di «averli uccisi tutti»: in base alle parole dette mentre non sapeva di essere ascoltato… è stato arrestato

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«Killed them all, of course» con queste parole il miliardario settantunenne Robert Durst si è lasciato sfuggire una confessione da brividi dopo la fine della registrazione della puntata dello show HBO The Jinx. Robert Durst era uscito dalla stanza dove era stata filmate l’intervista per andare in bagno e parlando tra sé e sé, come se rispondesse alle domande dell’intervistatrice, avrebbe apparentemente confessato una serie di omicidi per i quali è stato sospettato nel corso degli anni. I microfoni però erano rimasti aperti e stavano ancora registrando e così la “confessione” di Durst ha riaperto una serie di casi di omicidio.

 
ANOTHER ONE BITE THE DURST
Robert Durst è stato arrestato dalla polizia di New Orleans e verrà estradato in California per un eventuale processo. Secondo quanto riferisce il New York Post al momento dell’arresto Durst era in possesso di una pistola calibro 38. La notizia dell’arresto del miliardario è stata data direttamente dai suoi avvocati. Nell’udienza che si è tenuta a New Orleans Durst (apparso decisamente trasandato e provato)  ha accettato l’estradizione e il suo trasferimento a Los Angeles dove verrà tenuto in custodia in attesa del processo. In ogni caso, stando agli avvocati di Durst, l’uomo continuerà a dichiararsi innocente come ha sempre fatto.
https://youtu.be/mD8lQJpH0CI
 
LA SCOMPARA DELLA PRIMA MOGLIE E L’OMICIDIO BERMAN
Durst è stato infatti tra i principali sospettati della morte della giornalista e scrittrice Susan Berman. La Berman era stata trovata morta a casa sua il 24 dicembre 2000, uccisa da un colpo di pistola alla testa; un omicidio che è sembrato subito un’esecuzione. Perché i sospetti sono ricaduti su Robert Dust? Perché Susan Berman era una vecchia amica di Durst e di lì a poco avrebbe dovuto essere ascoltata dalla Polizia di Los Angeles come persona informata sui fatti riguardanti la scomparsa della prima moglie di Robert: Kathie Durst. All’epoca dell’omicidio Berman il miliardario viveva a Galveston in Texas sotto falso nome fingendosi una donna muta (pare indossasse anche una parrucca). Kathleen McCormack Durst era invece scomparsa il 31 gennaio 1982 e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Robert e Kathleen erano sposati dal 1973 quando Durst lasciò New York (dove il padre amministrava l’impero edile fondato dal nonno di Robert, Joseph Durst) per trasferirsi in Vermont a gestire un negozio di alimentari. Robert infatti non si è mai interessato del patrimonio di famiglia che dopo la morte del padre è passato al fratello minore Douglas il quale nel corso degli anni non ha certo rilasciato commenti lusinghieri riguardo le vicende che vedevano coinvolto il fratello. In ogni caso Robert ha sempre negato (almeno fin’ora) di avere a che fare con la scomparsa della prima moglie. Riguardo invece l’omicidio di Susan Berman l’unica cosa che la polizia di Los Angeles riuscì a fare fu dimostrare che in quei giorni Durst non era più in Texas ma era in California, prove troppo deboli per procedere ad un’incriminazione. Almeno fino ad ora.

 
L’OMICIDIO DEL VICINO DI CASA
L’unico omicidio per il quale Robert Durst è stato fino ad ora processato e condannato è stato quello di Morris Black il suo vicino di casa del periodo in cui abitava a Galveston, in Texas. Il corpo di Black venne ritrovato fatto a pezzi nel tratto di mare di Galveston Bay qualche mese dopo la morte di Susan Berman. Durst venne subito arrestato ma dopo aver ottenuto la libertà su cauzione si diede alla fuga e venne riacciuffato in Pennsylvania. In macchina aveva una borsa con due pistole e della marijuana. Il processo per l’omicidio di Morris Black iniziò nel 2003, gli avvocati di Durst riuscirono a far passare il fatto come legittima difesa dicendo che Robert aveva fatto a pezzi il cadavere perché soffriva della Sindrome di Asperger. Durst venne quindi condannato unicamente per occultamento di cadavere e per l’inquinamento delle prove dell’omicidio e dovette scontare solo due anni di prigione. La “confessione” di Durst raccolta dai microfoni della HBO difficilmente reggerà come prova in tribunale, in fondo non si tratta di una vera e propria confessione dal momento che l’uomo stava parlando con sé stesso in bagno e gli avvocati non avranno molte difficoltà a insinuare il ragionevole dubbio nelle menti della giuria. Non è nemmeno da escludere l’ipotesi che un abile manipolatore dalla personalità istrionica come Durst abbia messo in scena la finta confessione (in fondo The Jinx è una serie ad episodi sulla sua vita) per guadagnare l’attenzione del pubblico. Sapendo di rischiare poco o nulla Durst avrebbe potuto elargire questa “rivelazione” per poter far salire gli ascolti e l’interesse sulla sua persona. Questo ovviamente a meno che la Polizia di Los Angeles non abbia delle nuove prove per poter processare Durst.

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