Fact checking
Tutte le volte che Salvini non è andato in Senato a fare il suo lavoro da quando non è più ministro
Giovanni Drogo 08/10/2019
Appena un mese fa Salvini attaccava i senatori a vita perché andavano in Senato solo quando avevano tempo. Ma a quanto risulta anche lui in Senato non ci va poi troppo spesso. L’umile senatore della Lega preferisce le trasferte per la campagna elettorale in Umbria
Era l’11 settembre, poco meno di un mese fa, quando Matteo Salvini sedeva sul suo scranno di senatore a Palazzo Madama per l’ultima volta. C’era da votare la fiducia al governo Conte bis. E in quell’occasione l’umile senatore della Lega se la prese «la casta della casta della casta». I senatori a vita Liliana Segre e Mario Monti che avevano annunciato il sì alla fiducia. Secondo l’ex ministro dell’Interno quella del senatori a vita è una «figura assolutamente superata nella storia della nostra Repubblica» perché «non si può lasciare in mano a dei senatori a vita pro tempore, che vengono quando hanno tempo».
Le assenze di Salvini al Senato
E guardando i dati di OpenPolis sulle presenze di Salvini alle votazioni al Senato potrebbe venire il dubbio che anche Salvini sia un senatore “pro tempore” che va al Senato solo quando ha tempo. Perché mentre nelle sue numerose dirette Facebook il senatore leghista annuncia che il tal giorno o quello dopo ancora andrà a lavorare al Senato la realtà è che da quell’11 settembre Salvini non ha mai partecipato ad una votazione in Aula. Non era assente: era in missione. Esattamente come i tanto vituperati (da lui) senatori Segre e Monti che hanno la medesima percentuale di presenza alle ultime votazioni.
Le missioni in questo caso sembrano essere le varie tappe del tour elettorale permanente di Salvini in giro per l’Italia. Quando in Senato si sono tenute le ultime votazioni (il 25 settembre) lui era in giro per l’Umbria a Tavernelle, Passignano sul Trasimeno e San Feliciano. In Umbria si vota per le regionali, o meglio votano gli umbri, a palazzo Madama dovrebbe votare lui.
Questo non significa che Salvini in Parlamento non si faccia mai vedere ad esempio per presentare un disegno di legge o un’iniziativa della Lega o che non partecipi ai lavori di commissione. Il capo del Carroccio risulta essere membro della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) che si riunisce questa mattina e che dal giorno della fiducia al nuovo esecutivo si è riunita in seduta plenaria solo una volta, il due ottobre. In quei giorni Salvini era impegnato nel suo tour elettorale in Umbria: il 30 settembre ha visitato Stroncone (Terni), Norcia (Perugia), Cascia (Perugia) e Cerreto di Spoleto (Perugia); il 1 ottobre era ad Attigliano (Terni) e il 2 in visita al carcere di Perugia. Tecnicamente avrebbe potuto partecipare ai lavori e poi andare a Perugia, purtroppo il Senato non pubblica il registro delle presenze e delle assenze alle sedute delle commissioni.
A meno che Salvini non abbia il dono dell’ubiquità è invece assai improbabile che questa mattina possa partecipare alla plenaria della Terza Commissione convocata oggi alle 11:30. Il nostro infatti di buon mattino si è recato al carcere di Terni, per poi trasferirsi in Piazza Tacito e all’ora di pranzo sarà a Ferentillo. Non è certo una novità. Quando era ministro e aveva compiti e incarichi ben più importanti e gravosi il nostro si è fatto vedere poco al Viminale oppure ai vertici europei. Qualcuno potrebbe dire che in questo ultimo mese abbiamo pagato lo stipendio a Salvini affinché facesse campagna elettorale per la Lega in Umbria. Per carità, è nelle sue prerogative e non c’è nulla di illegale. Se però pensate che è quello che diceva che i senatori a vita andavano in Aula solo quando avevano tempo allora forse qualcosa che non va c’è. Ma in fondo è il solito Salvini: quello che si faceva eleggere in consiglio comunale a Milano ma non ci andava mai e che si faceva vedere poco pure a Bruxelles.
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